Chi percepisce una o più pensioni di importo complessivo molto basso, ha diritto ha un importo aggiuntivo di circa 154,95 euro al mese. La misura è in vigore dal 2001 e fa riferimento anche alle condizioni reddituali del pensionato.

L’importo aggiuntivo di 154,94 euro spetta ai titolari di tutte le pensioni contributive. Sono escluse quelle di natura assistenziale, gli assegni sociali e di invalidità civile. Sono altresì escluse le pensioni dei dipendenti delle banche e dei dirigenti d’azienda.

Importo aggiuntivo di pensione, come funziona

L’importo aggiuntivo di pensione pari a 154,94 euro al mese spetta solo se la rendita complessiva del beneficiario non supera l’equivalente del trattamento minimo.

Cioè 524,35 euro al mese o 6.816,55 euro all’anno per il 2022.

Se l’importo complessivo delle pensioni per il 2022 supera i 6.816.55 ma non i 6.971,49 euro, al pensionato spetta la differenza mensile fino al raggiungimento della soglia massima.

Se, invece, l’importo delle rendite risulta maggiore di 6.971,49 euro, l’importo aggiuntivo non spetta in alcun caso. L’Inps verificherà, anche in via prospettica, tali limiti prima di corrispondere i 154 euro al beneficiario.

Limiti di reddito e domanda

Per ottenere l’importo aggiuntivo di 154, 94 euro, è necessario anche soddisfare anche alcuni requisiti reddituali. In particolare, l’importo aggiuntivo è riconosciuto se i redditi personali non superano per il 2022 l’importo di 10.224,83 euro all’anno.

Qualora il pensionato sia coniugato, è considerato anche il requisito reddituale coniugale, fino ad arrivare a un importo massimo di reddito cumulato di 20.449,65 euro. In ogni caso non si deve superare il limite personale di cui sopra.

La domanda per l’importo aggiuntivo di pensione va presentata all’Inps per via telematica, attraverso il sito web accedendo con le proprie credenziali digitali (Spid, Cie o Cns). In alternativa ci si può rivolgere gratuitamente ai patronati o al Contact Center Inps al numero 803.164.