Ancora tutto in alto mare per la riforma pensioni 2022. Il governo ha proposto quota 102 per superare la fine di quota 100 ed evitare lo scalone coi requisiti Fornero (in pensione a 67 anni), ma nessuno sembra essere d’accordo.

Andare in pensione a 64 anni con 38 di contributi dal 2022 non piace né alla Lega, né al Pd, né ai sindacati e nemmeno a Confindustria. Quota 102 sarà poi di breve durata perché a partire dal 2024 diventerebbe quota 104 e serviranno 66 anni di età per andare in pensione.

Quota 102 e mini Quota 100 a partire dal 2022

Insomma, la riforma pensioni targata Draghi non piace e difficilmente il Parlamento la approverà durante la discussione della legge di bilancio. Vero che bisogna fare i conti con ristrettissime disponibilità economiche, ma è altrettanto vero che il sistema delle quote non è la soluzione giusta.

La Lega sta quindi lavorando per proporre una soluzione diversa. Posto che quota 100 non potrà essere prorogata, si starebbe valutando di inserire a fianco di quota 102 un sistema di deroghe che permetta in alcuni casi di uscire dal lavoro a 62 anni con 38 di contributi versati.

Una specie di mini quota 100, riservata solo a certe categorie di lavoratori gravosi o a donne con figli. Una soluzione che si innesterebbe a metà strada fra quota 102 e Ape Sociale, per la quale è previsto un allargamento dei lavori usuranti, ma che prevede la pensione a 63 anni di età.

Ape Sociale allargata

Il PD e Confindustria, invece, temono che il sistema delle quote sia la solita riforma pensioni raffazzonata che non porterà a nulla di buono. Dello stesso avviso i sindacati che chiedono, invece, che si lavori per consentire le pensioni anticipate a chi fa più fatica.

In questo senso è necessario puntare sull’allargamento di Ape Sociale. La commissione governativa lavori gravosi ha già stilato un nuovo elenco di mansioni usuranti meritevoli di maggior tutela previdenziale.

Bisogna solo fare in modo che un minatore possa andare in pensione prima di un impiegato comunale.

Nel mezzo ci sono almeno una trentina di inquadramenti professionali più o meno usuranti che andrebbero tutelati con la prossima riforma pensioni. Con quota 102, viceversa, solo poche migliaia di lavoratori beneficerebbero della pensione anticipata a 64 anni.