Essere previdenti, anticipare il futuro e guardare alla propria futura pensione è ciò che tutti dovrebbero fare. Oggi si dice che i giovani andranno in pensione in ritardo e che prenderanno una pensione da fame. Ma è altrettanto vero che anche i pensionati di oggi, spesso non navigano nell’oro. Soprattutto chi non ha pensato di integrare la sua pensione futura, con versamenti nella previdenza complementare. Versare in fondi di previdenza integrativa per aumentare la pensione futura, godendo di una rendita in più e alternativa, è stata per molti una saggia decisione.

La previdenza integrativa aiuta sempre, anche ad anticipare la pensione

Se ne rendono conto quanti oggi prendono la rendita dal fondo di previdenza complementare, in aggiunta ala loro pensione INPS per esempio. E se ne rendono conto anche quelli che cercano vie di pensionamento anticipato oggi. Proprio grazie ai versamenti in forme di previdenza alternative, c’è la possibilità di godere della cosiddetta RITA, ovvero della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Che permette il pensionamento ben 10 anni prima in determinate circostanze.

“Salve, volevo chiedervi un chiarimento sulla RITA per quanto riguarda la pensione di mio padre. Lui ha perduto il lavoro per via della pandemia a partire dal mese di febbraio 2021. E non ha più lavorato. Oggi ha 61 anni di età, 30 anni di contributi e non può andare in pensione in alcun modo. Ma sento parlare della Rendita Anticipata e vi chiedo alcune delucidazioni. Mio padre infatti versava a un fondo pensione integrativo ogni mese e credo abbia circa 10 anni di versamenti in questo fondo. Può anticipare anche lui la rendita nonostante manchino tanti anni ai 67 anni che gli permetteranno di andare in pensione?”

Cos’è la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata per anticipare la pensione

La RITA è uno strumento che permette di anticipare la pensione, ma parliamo della pensione integrativa, cioè quella che passa dai versamenti ai fondi pensione integrativa come possono essere quelli assicurativi per esempio.

Ed è proprio all’assicurazione o al Fondo Pensioni che bisogna chiedere la rendita e non all’INPS come spesso qualcuno crede di poter fare. In pratica una operazione che permette a chi ha versato almeno 5 anni in questo fondo, di anticipare ciò che ha maturato in modo tale da godere di una rendita per tutti gli anni che gli mancano per arrivare ai 67 anni e alla pensione di vecchiaia ordinaria.

La misura è temporanea, perché dura per tutti gli anni mancanti alle pensioni dirette. La RITA è anticipata, perché consente di prendere la rendita prima che scada il contratto. E fa parte del pacchetto delle pensioni integrative, perché nulla c’entra con la previdenza obbligatoria se non fosse per i 20 anni di contribuzione minima da detenere che come vedremo dopo sono un requisito fondamentale per prendere l’anticipo della RITA.

Come funziona e come anticipare la quiescenza

L’operazione, che è una operazione finanziaria a tutti gli effetti può essere considerata come un anticipo del capitale maturato, che viene rimborsato in rate mensili come fosse una pensione classica. E si può prendere dalla data di richiesta e fino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia. L’interessato può scegliere anche l’importo del capitale da richiedere in anticipo sotto forma di rendita rateale. Perché non è obbligatorio richiedere tutto ciò che è stato versato ma si può chiedere pure l’anticipo solo di una parte del capitale maturato alla data di richiesta. La restante parte del capitale non richiesto con la RITA, continuerebbe a crescere e a essere gestito secondo i dettami normativi del fondo di previdenza integrativa e del prodotto stesso.

Da 5 a 10 anni di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia con la RITA

Nessun vincolo a richiedere la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata in base alla categoria di appartenenza del richiedente.

Possono goderne i lavoratori autonomi, i lavoratori dipendenti del settore privato e del settore pubblico, gli invalidi e i disoccupati. Come detto servono almeno 5 anni di partecipazione a una forma pensionistica complementare. I vincoli alla misura però non mancano. Per esempio, serve aver maturato non meno di 20 anni di contributi alla previdenza obbligatoria. Inoltre bisogna aver cessato l’attività lavorativa e completare i 67 anni di età entro i 5 anni successivi alla richiesta. Solo per chi ha già 24 mesi di non occupazione, l’anticipo della RITA può essere richiesto a 57 anni, ovvero ben 10 anni prima di completare i 67 anni utili alla pensione di vecchiaia ordinaria.

Come funziona in maniera tecnica la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata

Entrando nello specifico dell’operazione finanziaria, al momento della richiesta e in caso di accettazione della stessa, la parte di capitale che l’interessato vuole trasformare in rendita si toglie da ciò che è stato versato. In pratica il fondo dismette i soldi da tutti i comparti in cui sono investiti. E, naturalmente, in maniera proporzionale alla richiesta dell’interessato e in maniera altrettanto proporzionale in base ai comparti di investimento.

Il capitale tolto a partire dalla prima rata utile inizia a essere erogato mese per mese al richiedente. La parte di capitale tolto dal montante e che rimane al fondo in attesa che passino i mesi, viene messa nei comparti più prudenti. In modo tale da garantire la prosecuzione delle erogazioni mensili della rendita. La parte di capitale non interessata dalla RITA invece resta alle stesse regole di sempre, in base al contratto sottoscritto dal diretto interessato nel fondo di previdenza integrativo prescelto.