Buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento. Ho 56 anni e a luglio maturerò 40 anni di contributi.
Rientro nella categoria precoci e ho problemi di salute. Ho proposto all’azienda di licenziarmi per andare in Naspi e sembra aver accettato.
Mi mancano circa 2 anni per arrivare ai 41 e vorrei sapere se dopo i due anni di Naspi posso fare domanda di pensione o rischio che la Naspi non sia più in vigore?

Quota 41 dopo la Naspi

Probabilmente, nella sua domanda, quello che voleva intendere è se fra 2 anni sarà ancora in vigore la pensione quota 41 precoci, visto che se alla Naspi accederà quest’anno, anche se dovesse essere per qualsiasi motivo soppressa, chi la sta percependo la percepirà fino alla naturale scadenza dell’indennità di disoccupazione.

Nelle intenzioni dell’esecutivo c’è di varare una nuova misura pensionistica che estenda la quota 41 a tutti i lavoratori senza più limitarla alle categorie da tutelare a cui tuttora è limitata (disoccupati, caregiver, invalidi, usuranti e gravosi). La cosa, però, dovrebbe richiedere ancora qualche anno: si parla, infatti, di un’entrata in vigore della quota 41 per tutti nel 2022.

Nel suo caso, finendo la Naspi, in caso di licenziamento nel 2019, nel 2021 dovrebbe rientrare nella quota 41 precoci attuale (che tra l’altro non è previsto venga soppressa o abrogata a breve visto che nel DL 4/2019 convertito in legge il 29 marzo 2019, si parla di un blocco dell’aumento dell’età pensionabile per chi accede alla misura fino al 31 dicembre 2026). A mio avviso, quindi, può stare tranquillo.

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