Buongiorno

Sono un dipendente pubblico in servizio con 63 anni tra un mese e 40 anni e 8 mesi di contributi.

Vorrei chiedervi se in caso di un’unica finestra nel 2019 (si parla di settembre), è possibile accedere a quota cento lasciando

Il lavoro prima (ad esempio a maggio) e poter poi approfittare di quella finestra successiva.

In sostanza vorrei sapere se per aver diritto a quota 100 occorre essere in costanza di lavoro.

Grazie

Mauro Malpensi

Pensione quota 100: quali requisiti

Per accedere alla quota 100 sono necessari 62 anni di età unitamente a 38 anni di contributi versati.

Nelle condizioni e paletti inseriti nella misura si è parlato di un possibile limite all’utilizzo dei contributi figurativi (si parlava di un massimo di 2 o 3 anni nel conteggio dei 38 anni necessari all’accesso), si è parlato della non cumulabilità dei redditi da pensione con redditi da lavoro superiori ai 5000 euro annui fino al compimento dei 67 anni di età. Ma in nessuna ipotesi della quota 100, anche nelle più restrittive, si è mai parlato della possibilità di limitare la misura solo a chi fosse in costanza di rapporto di lavoro: in questo caso, infatti, una larga platea di beneficiari verrebbe esclusa dalla misura e sarebbe proprio la parte della popolazione più bisognosa di un accesso alla pensione (si pensi ai disoccupati che non riescono a raggiungere i requisiti della pensione anticipata).

In conclusione

L’unica finestra di settembre, da quel che si è detto, sarà soltanto per i dipendenti pubblici del comparto scuola, ma da come parla (di lasciare il lavoro a maggio) non credo rientri nel settore scuola. Per tutti gli altri dipendenti pubblici si è parlato di 2 finestre l’anno (con date ancora da definirsi).

Per rispondere alla sua domanda, quindi, può lasciare il lavoro anche prima della presentazione della domanda di pensione. In ogni caso per sicurezza, fossi in lei, attenderei di leggere le condizioni di accesso alla quota 100 nel decreto che sarà pubblicato a breve.