Il decreto su reddito di cittadinanza e pensione, pubblicato in G.U., ha previsto la possibilità alle imprese di aiutare i propri dipendenti a raggiungere la pensione con quota 100 tramite i fondi di solidarietà bilaterali. Ricordiamo che la quota 100 prevede requisiti vincolanti, e precisamente: 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi.

Per poter aderire allo scivolo, sarà necessario il versamento al fondo di un contributo straordinario per coprire l’intero ammontare dell’assegno del lavoratore e dei contributi legati al periodo di esodo, nonché di tutte le spese di
gestione che l’Inps affronterà nella gestione degli assegni.

Tutto dovrà essere effettuato con l’impegno dell’azienda in un accordo collettivo aziendale o territoriale, ad assumere un certo numero di lavoratori in sostituzione dei soggetti che escono dalla stessa.

Fondi di solidarietà

Con l’istituzione dei fondi di solidarietà, si potrà erogare l’assegno straordinario di solidarietà, anche ai fini del raggiungimento dei requisiti richiesti per la quota 100, nei tre anni successivi, questo significa che partirà da 59 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi. Come sopra riportato, l’opzione potrà essere attivata solo nel caso in cui le aziende si impegneranno a sottoscrivere un accordo collettivo aziendale, per l’assunzione di nuovi giovani, per il ricambio generazionale.

Prevista anche la possibilità dei fondi di solidarietà, di farsi carico degli oneri per il riscatto o ricongiunzione dei periodi assicurativi in favore dei lavoratori che godranno dell’assegno straordinario di solidarietà.

La facoltà di riscatto o ricongiunzione, potrà essere esercitata indipendentemente se l’operazione si renda necessaria per maturare i requisiti per l’accesso all’assegno straordinario di solidarietà.

Quota 100: in pensione 5 anni prima dal 2019 al 2021, decreto in G.U.