Il calcolo della pensione netta è l’unico che permette a chi smette di lavorare di capire quanti dolsi avrà a disposizione mensilmente. Perché poi è quello con cui si sopravvive. Ma come si ottiene? Le formule sono sostanzialmente due. Dal cedolino pensione occorre banalmente scorporare le tasse che si pagano sul lordo. A volte però il quasi pensionato vuole conoscere l’importo della pensione netta prima ancora di smettere di lavorare. Anzi non di rado questo calcolo è l’ago della bilancia che fa decidere se andare in pensione oppure aspettare qualche anno in più di lavoro per avere un assegno più alto.

Rimandare l’uscita dal lavoro per avere un assegno più alto?

Molti lavoratori, anche a causa delle regole sempre più stringenti per contenere la spesa previdenziale, faticano a raggiungere i requisiti pensione. La maggior parte delle richieste di consulenza che riceviamo è da parte di lettori che vogliono conoscere la strada per andare in pensione prima possibile accedendo ad una delle misure in vigore. Tuttavia esiste un’altra corposa parte di email da parte di lavoratori che avrebbero i requisiti pensione e che non sanno se accedervi e fare domanda perché temono di avere una pensione troppo bassa. Anche perché spesso le varie uscite anticipate impongono un taglio sull’assegno.

Dallo stipendio alla pensione lorda e tolte le tasse quanto resta in tasca?

 “Ho compiuto 63 anni e sarei tentata a sentire che strade ho per andare in pensione anticipata. Premetto però che non ho uno stipendio alto quindi sono un po’ spaventata per l’importo della pensione eventuale. So che sarebbe più basso dello stipendio ma di quanto? Tutti mi dicono di considerare questa cosa e io provo a farlo ma tutti i simulatori per la pensione che trovo online mi danno l’importo lordo e io ho bisogno di sapere esattamente quanto avrei ogni mese a disposizione da spendere non virtualmente su un cedolino con cui non posso fare spesa. Dove posso trovare questo dato?”

In effetti l’età e i contributi ci fanno capire più o meno agevolmente quando andremo in pensione in base alla regole in vigore.

Invece calcolare l’importo netto è più difficile. Eppure non meno importante anzi, in alcuni casi, fondamentale per decidere se andare in pensione o no.

Dal lordo al netto: come leggere il cedolino pensione

Molti simulatori per la pensione futura, come fa notare chi ci scrive, mostrano come risultato l’assegno lordo. Ma quante e quali tasse si pagano sulla pensione? Saperlo non è solo una questione di equità (della serie non accumulo frustrazione per il pagamento di troppe tasse). Serve a capire, a conti fatti, quanto resta a fine mese per vivere con la pensione: bollette, spesa, affitto o mutuo, rate etc.

Come per lo stipendio, per sapere a quanto ammonta o ammonterà la pensione netta, devi togliere dal lordo le tasse (imposta IRPEF in base allo scaglione di reddito e addizionali comunali e regionali) e aggiungere le eventuali detrazioni che ti spettano.

Questo passaggio permette di calcolare la pensione netta dal lordo. Se però il dato della pensione lorda non è disponibile, perché ancora si lavora ad esempio, il punto di riferimento è l’ultimo stipendio. Rispetto a questo come calcolare la pensione futura netta?

Dallo stipendio alla pensione

La pensione netta si ottiene applicando all’ultimo stipendio il cd tasso di sostituzione. La formula moltiplica il montante contributivo (ossia la somma di tutti i contributi versati da inizio carriera) per il coefficiente di trasformazione relativo all’età in cui si va in pensione. Si conteggiano anche le frazioni d’anno. I coefficienti di trasformazione vengono aggiornati ogni anno. La tendenza negli anni è stata alla riduzione.

Ecco perché le nuove generazioni sono penalizzate. Diciamo che in media, ad oggi, i più fortunati (ovvero quelli che hanno versato più contributi) possono contare su una pensione netta pari al 70% dello stipendio. Con 40 anni di contributi si scende circa al 60%. Chi va in pensione con 30 anni di contributi può arrivare anche a dover considerare metà dell’importo rispetto allo stipendio.