Pensione anticipata lavoratori precoci e lavoro usurante, il quesito di un nostro lettore:

Quale differenza c’è tra la pensione per lavoratori precoci quota 41 e quella per lavoratori usuranti con età 61 anni e 7 mesi. Quando conviene uscire dal lavoro ? Faccio questa domanda perché io ad oggi potrei andare in pensione come lavoratore precoce quota 41, ma datosi che il 30 aprile 2018 arrivo all’età di 61 e 7 mesi come lavoratore con mansioni usuranti, mi conviene aspettare questa data ? Ringrazio anticipatamente.

In questo articolo esamineremo la pensione lavori precoci Quota 41 e la pensione lavoro  usurante a 61 anni e 7 mesi.

Pensione lavoro usurante

Sono definiti lavori usuranti le seguenti mansioni.

  • lavoratori che svolgono mansioni in via continuativa in galleria, cava o miniera;
  • lavoratori che svolgono mansioni nelle cave;
  • lavoratori che lavorano in gallerie;
  • lavoratori che svolgono mansioni i in cassoni ad aria compressa;
  • lavoratori che svolgono mansioni da palombari;
  • lavoratori che svolgono lavori ad alte temperature;
  • lavoratori che svolgono mansione della lavorazione del vetro cavo:
  • lavoratori che svolgono mansioni di asportazione dell’amianto

I lavori notturni sono considerati lavori usuranti e danno diritto all’accesso alla pensione anticipata.

Per accedere alla pensione anticipata con i requisiti agevolati occorre che l’attività usurante sia svolta per almeno 7 anni negli ultimi 10 di lavoro  oppure almeno la metà della vita lavorativa. I requisiti agevolati richiesti sono:

  • i lavorati addetti alle “linea catena” occupati in turni notturni pari a 78 all’anno oppure pari all’intero anno, che hanno maturato una contribuzione di 35 anni e un’età anagrafica di 61 anni e 7 mesi, quota 97,6;
  • i lavoratori autonomi che hanno maturato un requisito contributivo i 35 anni e un’età anagrafica di 62 anni e 7 mesi, quota 98,6;
  • i lavoratori notturni per periodi notturni da 72 a77 all’anno, con un requisito contributivo di 35 anni e un età anagrafica di 63 anni e 7 mesi, quota 99,6;
  • i lavoratori notturni per giorni lavorativi da 64 a 71 all’anno, con un requisito contributivo di 35 anni e un requisito anagrafico di 63 anni e 7 mesi, quota 99,6
  •  i lavoratori autonomi con un requisito contributivo di 35 anni e un’età anagrafica di 64 anni e 7 mesi, quota 100,6.

La normativa prevede che nel caso dei lavoratori notturni che prestano attività per almeno 6 ore ma meno di 78 notti lavorate all’anno, è prevista la pensione anticipata con regole diverse.

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Lavoratori precoci

I lavoratori precoci possono accedere alla pensione anticipata con la quota 41, a prescindere dalla età anagrafica, a patto che prima dei 19 anni abbiano lavorato per almeno 12 mesi effettivi, anche non continuativi, e abbiano maturato l’anzianità contributiva necessaria al 31 Dicembre 1995.

L’assegno spettante alle pensioni quota 41 viene quindi calcolato con il sistema misto.

Conclusioni

Se i lavoratori che svolgono mansioni di lavoro usurante, abbiano almeno un anno di contributi versati prima dei 19 anni, quindi sono considerati lavoratori precoci, possono andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. La pensione anticipata per lavori usuranti non è più legata alle finestre mobili.

Quindi lei può già andare in pensione, in quanto ha ambedue le casistiche.

Le consiglio di rivolgersi ad un patronato e far verificare la sua situazione contributiva e scegliere la forma pensionistica più adatta.

Ricordiamo che con l’APe Sociale lei percepirebbe un sussidio pari al tetto massimo di trattamento, ossia 1500 euro lordi mensili per 12 mesi. Il trattamento si prolungherebbe fino alla maturazione della pensione di vecchiaia.

Mentre l’assegno pensionistico per lavoratori precoci quota 41 viene calcolato con il sistema misto.

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