Grazie alla perequazione automatica 2023 aumentano anche le pensioni degli invalidi civili. E con essi anche le prestazioni previdenziali legate allo stato di disabilità dell’assicurato. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha, infatti, aggiornato i trattamenti in base alle variazioni ai prezzi al consumo registrate dall’Istat.

La variazione previsionale per il 2022 comunicata dal ministro Giancarlo Giorgetti lo scorso autunno è del 7,3% provvisorio. Gli importi delle prestazioni assistenziali sono di conseguenza aggiornati al rialzo dal 1 gennaio 2023.

Nuovi importi pensione invalidità civile

La prestazione di invalidità civile più nota è l’assegno mensile (impropriamente chiamato ancora pensione) che passa da 292,55 a 313,19 euro al mese a partire dal 1 gennaio 2023.

Aumentano dello stesso importo anche l’indennità di frequenza e la pensione di inabilità.

In forze della variazione dell’inflazione programmata, aumenta anche l’indennità di accompagnamento che sale di un paio di euro, da 525,17 a 527,16 euro al mese. Questa variazione, non trattandosi di una prestazione pensionistica, non è legata all’inflazione.

Incrementi anche per l’assegno sociale che sale a 502,28 euro per tredici mensilità a 67 anni di età. Per ottenerlo è necessario rispettare particolari requisiti, come l’età anagrafica di 67 anni, la residenza stabile in Italia da almeno 10 anni e particolari condizioni di reddito.

Sale anche l’indennità di comunicazione degli invalidi civili (261,16 euro al mese), la pensione speciale (217,64 euro al mese), la pensione per i ciechi (339,50 euro al mese) e per i ciechi assoluti (946,80 euro).

Limiti di reddito

Sulla scorta di tale adeguamento per gli invalidi civili sono aggiornati anche i limiti di reddito individuali consentiti per mantenere l’assegno di invalidità. I nuovi importi sono 5.391,88 euro all’anno per coloro di età compresa fra i 18 e 67 anni e minori con una riduzione della capacità lavorativa tra il 74 e il 99%. Per gli invalidi totali, ciechi e sordomuti, tale limite sale a 17.920 euro all’anno.

Qualora tale limite fosse superato, anche solo temporaneamente, il beneficiario è tenuto a segnalarlo all’Inps che provvederà alla sospensione dei pagamenti. Diversamente, l’Inps incrociando annualmente i dati dei redditi dichiarati con l’Anagrafe Tributaria agirà d’ufficio recuperando anche gli arretrati indebitamente corrisposti.

Per gli over 65 invalidi civili, ciechi civili e sordomuti l’assegno aumenta di ulteriori 10,33 euro al mese per il 2023 (invariato rispetto al 2022) ma cambiano i limiti di reddito annuo che diventano:

  • 676,80 euro per il titolare solo;
  • 005,42 euro per il titolare coniugato.