E anche stavolta si fanno le leggi a favore di chi ha lavorato meno….spiego. Io ho 55 anni e 38 di contributi e una invalidità del 70% ma troppo poco per accedere alla pensione di invalidità, troppo giovane per arrivare a quota 100. Insomma io dovrei lavorare altri 6/7anni circa perché fatte le leggi senza pensare chi ha iniziato presto a lavorare e cioè lavori precoci, lavori usuranti ecc..ecc…poi volete creare posti di lavoro, ma come si fa se dobbiamo rimanere a lavorare perché troppo giovani ma troppo distrutti per i lavori svolti. Una lavoratrice incavolata per il fatto che state agevolando anche con il reddito di cittadinanza…..le normative sarebbe meglio che le lasciate come erano e basta.

Quale è il pensionamento più veloce?

Con 38 anni di contributi a 55 anni, purtroppo, non rientra nella possibilità di accedere alla quota 100 per mancanza del requisito anagrafico, ma non è detto che per accedere al pensionamento debba attendere ancora 6 o 7 anni poiché non è necessario raggiungere i 62 anni per cercare una forma di prepensionamento adatta al suo profilo.

Lei rientra nei lavoratori precoci visto che ha iniziato a versare contributi all’età di 17 anni. Potrebbe accedere al pensionamento, quindi, con 41 anni di contributi grazie alla quota 41 riservata proprio ai lavoratori precoci che rientrano in determinate categorie protette: invalidi (con percentuale pari o superiore al 74%), caregivers, disoccupati, usuranti e gravosi.

Se rientra in una delle categoria sopra citate, quindi, può accedere al pensionamento con la quota 41 non appena raggiunge i 41 anni di contributi (ovvero tra 3 anni).

In alternativa, se non riesce a pensionarsi con la quota 41, resta sempre l’alternativa della pensione anticipata che per le donne richiede 41 anni e 10 mesi di contributi ed un attesa di 3 mesi, dal raggiungimento del requisito contributivo, per la decorrenza della pensione (un’attesa, quindi, di 4 anni per il pensionamento).

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