La legge di bilancio è stata licenziata positivamente dal Consiglio dei Ministri il 16 ottobre scorso. Quindi la manovra di bilancio del governo di fatto è approvata. Questo però non vuol dire che i rappresentanti dell’esecutivo non stiano ancora lavorando per correggere alcuni contenuti della manovra stessa. È proprio sul capitolo previdenziale che ha così tanto interessato i cittadini con le misure di pensione a 63 anni, alcune novità potrebbero ancora uscire fuori. Perché tra i correttivi che lo stesso governo intenderà inserire e gli eventuali emendamenti che saranno approvati tra i tanti che sicuramente verranno presentati dai gruppi parlamentari, non bisogna dare per certo ciò di cui si è parlato la sera dell’approvazione della manovra.

Le misure sono ancora un cantiere aperto. 

“Buonasera, mi chiamo Ernesta e sono una lavoratrice dipendente che ha 63 anni di età ma che completerebbe 35 anni di contributi nel 2024. Dal momento che solo l’anno venturo completerò la carriera minima che serviva anche per la vecchia opzione donna, volevo capire se è ormai confermata la misura che consente a noi lavoratrici di andare in pensione a 63 anni di età con 35 anni di contributi versati. Perché se fosse sicuro, inizierei già a prepararmi per la pensione dal momento che i 35 anni di contributi versati li completerò a febbraio.”

Pensione donne a 63 anni, sconto sull’età e sui contributi in arrivo? ecco cosa sta accadendo adesso

La nostra lettrice è una delle tante lavoratrici che trovano conveniente la nuova misura di pensionamento che consente l’uscita con almeno 63 anni di età e almeno 35 anni di età di contributi versati per le donne. La misura infatti ha fatto capolino nella legge di bilancio insieme alla pensione per gli ex Ape sociale, sempre a 63 anni di età con 36 anni di contributi versati e alla quota 104. 

Effettivamente anche se qualcuno può criticare la misura relativa alle donne perché ha un’età pensionabile nettamente più alta rispetto ad opzione donna, qualcosa di positivo c’è.

c’è. Sono tante le lavoratrici che non sono rientrate nell’opzione donna del 2023. Perché la misura nel 2023 ha avuto tantissime limitazioni. Parliamo del fatto che la misura era indirizzata esclusivamente a disoccupate, invalide, cargivers e lavoratrici alle prese con le crisi aziendali. Opzione donna 2023 non riguardava l’intera generalità delle lavoratrici per questo anche una sua eventuale proroga nel 2024 era considerata praticamente inutile.

Opzione donna non era una misura priva di problematiche

Meglio quindi questa misura che invece parte dai 63 anni di età. Perché la misura permette di andare in pensione con 35 anni di contributi versati proprio come prevedeva l’opzione donna. Anche se nella misura verrà imposto il ricalcolo contributivo della prestazione, alla pari della misura precedente, il guadagno è netto. Con la nuova misura le donne escono con un’età più elevata. A 63 anni il calcolo della pensione è più favorevole per le lavoratrici perché con opzione donna a 58, 59 o 60 anni, i coefficienti di trasformazione sono più sfavorevoli. Resta però il fatto che la misura non è ancora definitiva. Il governo infatti sembra stia lavorando ad alcuni correttivi alla misura. 

Quali correttivi per la nuova pensione anticipata per le donne?

I correttivi di cui si parla riguardano un eventuale agevolazione a determinate categorie di lavoratrici. Molti vorrebbero uno sconto sui contributi versati perché 35 anni sembrano oggettivamente troppi. Ma probabilmente il governo interverrà con degli sconti sull’età pensionabile che così potrebbe scendere sotto i 63 anni di età. L’idea di inserire delle agevolazioni sulle età deve trovare conferma adesso nelle lavorazioni e nell’iter approvativo della manovra. Non si sa ancora dove il governo deciderà di intervenire ma probabilmente si potrebbe andare a ritoccare l’età di uscita. O in base ai figli avuti come per opzione donna o in base al lavoro svolto come per l’Ape sociale.

Quindi al momento è vietato fare progetti a meno che questi non riguardino le misure pensionistiche che sono certe di essere presenti ai nastri di partenza del 2024. Parliamo soprattutto delle misure ordinarie e di quelle strutturali. Per le nuove misure infatti bisognerà aspettare il varo definitivo della manovra.