La notizia viene dal Tribunale di Torino che, dopo un ricorso, ha acclarato il diritto degli insegnanti ad ottenere il riconoscimento di tutto il servizio pre-ruolo svolto in precariato ai fini di pensione e TFR.   La legge dispone di un raffreddamento della carriera per gli insegnanti precari che entrano in ruolo riconoscendo solo i 2/3 del servizio svolto in pre-ruolo dopo il quarto anno per i primi 20 anni di carriera.   Questo sarebbe costato circa 20mila euro alla docente che ha deciso di ricorrere e con la sentenza del Tribunale di Torino questo denaro sarà restituito grazie anche all’Anief che ha patrocinato il ricorso in questione.

  Il risarcimento ottenuto dalla docente è stato di 13.457, 92 anni più un aumento mensile di 195,45 euro per il passaggio alla fascia 15-20 dall’anno scolastico 2012/201, pari a 7.622,55 euro.   Questo è solo il primo di diversi ricorsi sulla questione promossi dall’Anief nei vari tribunali italiani basandosi sulla normativa UE che impone la valutazione dell’intero servizio pre-ruolo nella ricostruzione della carriera degli insegnanti, mentre il MIUR non considera i periodi svolti in pre-ruolo ai fini retributivi. La sentenza in questione, però, non vale erga omnes, cioè verso tutti, ma è valida soltanto nei confronti di coloro che ricorrono. A poter ricorrere, però, è tutto il personale della scuola immesso in ruolo dall’anno scolastico 2002/2003 che può vantare più di 4 anni di servizio pre-ruolo per poter rideterminare gli scalini stipendiali per il decennio che ha preceduto il blocco del 2012/2013.   I risarcimenti del pregresso avranno effetti sia sui fini contributivi per la pensione sia sul TFR, come ricorda Marcello Pacifico, presidente dell’Anief.