Pensione di invalidità e reddito di cittadinanza, a volte non sono compatibili, benchè cumulabili. Capita, infatti, che l’Inps, a seguito di controlli automatici sui soggetti beneficiari di entrambi i trattamenti sospenda l’erogazione dell’assegno pensionistico per pagare il reddito di cittadinanza.

Non si tratta di tagliare da una parte per dare dall’altra, ma semplicemente di adeguamento di importi da concedere al beneficiario nel rispetto dei limiti reddituali. Chi, infatti, percepisce la pensione di invalidità e rispetta i requisiti per ottenere anche il reddito di cittadinanza, lo può richiedere e ottenerlo, ma rischia di vederselo decurtato nella misura per la quale avrebbe pienamente diritto, proprio perché già presente da parte dell’Inps un’altra misura economica di natura assistenziale.

Pensione di invalidità, limiti di reddito

Questo accade perché il reddito di cittadinanza costituisce appunto “reddito” da dichiarare all’Inps ai fini assistenziali. La legge prevede che gli invalidi parziali (con percentuale di invalidità civile compresa fra il 74 e il 99 per cento) possano conseguire nell’anno redditi non superiori a 4.906,72 euro e per gli invalidi totali (invalidità del 100 per cento) 16.8144, 34 euro. Il superamento di tali soglie fa venire meno la pensione di invalidità. Per cui, in presenza di un reddito di cittadinanza di 780 euro mensili, si viene a superare la soglia minima prevista annualmente e l’Inps, che gestisce entrambi i pagamenti, sospende la pensione in attesa di ricalcolare l’esatto importo del reddito di cittadinanza da concedere operando le dovute trattenute. In buona sostanza, l’Inps concede al beneficiario il trattamento più favorevole, cioè i 780 euro (cifra massima prevista per il reddito di cittadinanza), integrando eventualmente la pensione con una quota più basa del reddito di cittadinanza.

I calcoli dell’Inps

Poiché la misura del redito di cittadinanza è entrata in vigore solo nel 2019, i pensionati invalidi che percepiscono l’assegno di 285,66 euro mensili, l’Inps non può sapere con esattezza prima della fine di ogni anno quali altri redditi il pensionato abbia conseguito, salvo poi apportare le dovute trattenute e conguagli.

Allo scopo, al momento della richiesta del reddito di cittadinanza il pensionato dichiarerà quale sarà il reddito presunto, ma gli aggiustamenti da parte dell’Istituto saranno effettuati alla fine dell’anno con rischio di vedersi sospeso per un certo periodo di tempo l’assegno per la pensione di invalidità. Ovviamente reddito di cittadinanza e pensione di invalidità possono essere sospesi anche su richiesta del beneficiario che, valutati i livelli reddituali annuali, sa di superare i limiti previsti dalla legge. Ma questo non sempre avviene.

Massimo 408 euro di reddito cittadinanza per non perdere la pensione

Quindi nessun allarme per i pensionati: nulla si perde in fatto di pensione di invalidità se si chiede anche il reddito di cittadinanza. Solo, per chi è invalido parziale, è bene sapere che la pensione può essere sospesa per consentire l’erogazione piena del reddito di cittadinanza nel rispetto dei limiti di reddito di cui sopra. Per chi, conti alla mano, beneficerà di un reddito di cittadinanza non superiore a circa 408 euro mensili il problema non si pone potendo continuare a percepire entrambi gli assegni da parte dell’Inps. Per la parte eccedente e fino a 780 euro, invece, il pagamento della pensione rischia di essere sospesa o comunque il reddito di cittadinanza abbassato fino alla soglia consentita per poter percepire anche la pensione di invalidità.