La pensione di cittadinanza potrà essere erogata ed usata tutta in contanti, senza limiti o vincoli sulla carta, come avviene invece per il reddito di cittadinanza. La misura che corrisponde al parallelo del RdC per chi ha superato i 67 anni e ha i requisiti di reddito (o anche under 67 in stato di grave disabilità o in condizione di non autosufficienza), presenta però alcune regole specifiche.

La pensione di cittadinanza può essere pagata in contanti

L’importo della pensione di cittadinanza potrà dunque essere pagato come un normale assegno di pensione. Il fatto che non sia legato indissolubilmente alla carta delle Poste, significa anche che non ci saranno controlli su come viene speso l’importo, né sull’effettivo uso di tutta la cifra entro il mese corrente.

Altra differenza intuibile tra le due misure, inoltre, è che i pensionati che hanno diritto alla PdC non dovranno sottoscrivere il Patto per il Lavoro, che è invece determinante per la fase 2 del reddito di cittadinanza.

Con questa statuizione in merito al pagamento della pensione di cittadinanza in contanti, tale misura si discosta sempre più dal RdC. Per quest’ultimo, ricordiamo, c’è il limite di prelievo fissato a 100 euro per componente del nucleo. Inoltre, per i beneficiari del RdC vige l’obbligo di spendere la cifra spettante entro il mese corrente, onde evitare decurtazioni.

E’ bene però fare chiarezza sui tempi: tali novità infatti non sono ancora operative.  A nulla quindi servirebbe chiedere già a luglio alle Poste il pagamento della pensione di cittadinanza in contanti. Manca all’uopo il decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (d’accordo con il MEF) che dovrà essere emanato entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione 26/2019.