Se l’INPS continua a pagare la pensione del defunto (coniuge o genitore) si può riscuotere ugualmente senza commettere reato?

Se continua a percepirla il cittadino non commette alcun reato. La Corte di Cassazione ha stabilito che non spetta al cittadino comunicare all’Istituto previdenziale il decesso del congiunto. L’onere della comunicazione all’INPS è del Comune di riferimento e del medico necroscopo.

Se il Comune ritarda nel comunicare il decesso del pensionato oppure il medico dimentica di farlo, la pensione può essere riscossa finché l’INPS non riceverà la comunicazione del decesso.

Pur non commettendo alcun reato, il cittadino che continua a riscuotere la pensione del defunto ha qualche obbligo? Si trova in difetto? Gli verrà chiesta dall’INPS la restituzione della somma che continua a percepire?

Pensione del defunto: si può riscuotere se l’INPS continua a pagarla? Obblighi del superstite

Il coniuge o figlio superstite non è obbligato a comunicare all’INPS l’avvenuto decesso del congiunto. La legge non lo chiede.

Come abbiamo accennato, spetta all’INPS informarsi su questo tipo di eventi tramite le dichiarazioni del medico e del Comune di competenza.

Di conseguenza, il congiunto superstite che continua a percepire la pensione del defunto non è in posizione di difetto né tantomeno commette reato. Non può essere accusato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e non è soggetto a sanzioni.

Quando l’INPS si accorge della mancata comunicazione della morte del pensionato cosa succede? Nulla. L’Istituto previdenziale non potrà pretendere la restituzione della somma di cui ha continuato a beneficiare il superstite. Per tutto il tempo che il cittadino ha beneficiato della pensione, l’INPS non potrà richiedere indietro l’importo corrisposto.

Il cittadino non è soggetto a sanzioni tranne nel caso di occultamento di decesso.

Pensione del defunto: occultamento del decesso, cosa succede

Risulta chiaro, quindi, che non spetta al cointestatario del conto corrente avvisare l’INPS dell’avvenuto decesso del congiunto.

Informare l’INPS è un compito che spetta al medico ed al Comune.

Dal canto suo, il cittadino ha un solo obbligo in caso di morte del congiunto o parente: comunicarne il decesso all’anagrafe di riferimento.

Se non lo fa per continuare a riscuotere la pensione del defunto incorre nel reato di occultamento del decesso e viene perseguito penalmente.

Secondo il Codice Penale, chiunque ometta informazioni o dichiari il falso per percepire indebitamente contributi, finanziamenti o altre erogazioni simili concesse o erogate dallo Stato, enti pubblici o Comunità europee, commette reato di occultamento del decesso.

Questo reato prevede la pena della reclusione fino a 3 anni o fino a 4 anni se l’autore del reato appartiene al pubblico servizio oppure è un pubblico ufficiale.

Se l’importo riscosso indebitamente è pari o inferiore a 3.999,96 euro è soggetto non alla reclusione ma ad una sanzione che va dai 5mila ai 25mila euro.