La pensione dei poliziotti vale meno di quella dei carabinieri e delle forze armate. Così si potrebbe riassumere, in parole semplici, la questione che vede il personale in servizio presso la Polizia di Stato e Penitenziaria godere di aliquote pensionistiche più basse rispetto ai colleghi appartenenti al ministero della Difesa.

Una questione paradossale e ancora irrisolta che vede montare il malcontento fra i poliziotti. In pratica, da tempo è applicata un’aliquota pensionistica del 2,33 per cento contro quella del 2,44 riconosciuta altre forze dell’ordine.

Differenza che ricade sull’importo della pensione ovviamente.

Pensioni di serie A e di serie B per militari e poliziotti

Ma vediamo bene di cosa si tratta. Il personale militare che ha lavorato almeno 20 anni vantando ha diritto a una rivalutazione del montante contributivo per la pensione del 2,44% per il periodo di servizio prestato prima del 1996. Poiché l’Inps riconosceva al personale militare e ai poliziotti un rendimento del monte contributivo pari al 2,33% solo per chi aveva lavorato meno di 15 anni, è stato presentato ricorso.

Nel 2022 la Corte dei Conti ha deciso che questa differenza non era corretta e stabilendo che il rendimento spettante per la parte contributiva versata deve è essere uguale per tutti (sentenza n. 12 del 2021). Quindi ricalcolato con la misura del 2,44% per ogni anno di anzianità contributiva.

La legge di bilancio 2022 ha recepito la decisione e sono state ricalcolate le pensioni del personale militare, ma non di quelle dei poliziotti per i quali resta in vigore l’aliquota del 2,33%. Una differenza di pochi decimali ma che sulla quantità e delle pensioni in pagamento consente all’Inps un notevole risparmio di spesa.

Per l’Inps i poliziotti sono impiegati civili

Sembrerebbe un errore, un cavillo, invece per l’Inps è una questione fondamentale di sostanza per il caoclo della pensione. In pratica l’Istituto non riconosce i poliziotti come militari pur svolgendo di fatto gli stessi compiti dei carabinieri.

Per l’Inps tutto parte dalla smilitarizzazione della Polizia di Stato che dipende dal Ministero dell’Interno, anziché da quello della Difesa.

Così sulla questione pendono tre diffide: una all’Inps, una al Ministero della Funzione Pubblica e l’altra al Ministero dell’Interno. Poi c’è anche un ricorso al Tar. Ma anche una denuncia alla Corte europea di Giustizia di Strasburgo per discriminazione dove uomini e donne risultano trattati come lavoratori di seconda classe.

Secondo l’Inps, gli agenti di Polizia di Stato e della penitenziaria sono impiegati civili e non militari. L’asserita equiparazione degli appartenenti alla polizia di Stato e della polizia penitenziaria ai militari non trova riscontro nel dato normativo. Pertanto l’aliquota del 2,44% sul caolco della pensione, riservata al personale militare, non è riconosciuta al personale civile.