Vivere con una pensione bassa in Italia è purtroppo statisticamente una sfida che accomuna molti pensionati. Con l’inflazione il potere di acquisto è sceso ulteriormente il che rende spesso difficile arrivare a fine mese. Questo spiega l’aumento di domande per prestiti pensionati tramite cessione del quinto. Tuttavia quando questa strada non è praticabile quali alternative esistono?

Pensione bassa e casa di proprietà, come evitare venderla o ipotecarla

“Salve sono una pensionata che prende 1200 euro di assegno al mese. E so che ai giorni d’oggi mi dovrei anche considerare fortunata visto che molte persone che conoscono vivono con meno di mille euro al mese. Ma io sono sola e già sulla pensione ho la trattenuta di un quinto. L’unica cosa che possiedo è la casa di proprietà ma non vorrei trovarmi costretta a vendere e trasferirmi. Mio figlio abita a Milano e mi ha proposto di avvicinarmi a lui lasciando la mia città, Isernia. Ma qui ho tutta la mia vita, i miei ricordi ed è qui che voglio vivere gli anni che mi restano.

Stavo pensando di affittare una stanza della casa essendo molto grande ma ho paura a mettermi qualcuno dentro. Eppure questo “casermone” così grande per me potrebbe in qualche modo ripagarmi gli anni della pensione? Considerando che mio figlio non avrebbe intenzione di tenere la casa dopo la mia morte quindi andrebbe venduta. Eppure io spero sempre che cambi idea. Ma comunque preferirei non essere costretta a farlo in vita. Certo se fosse l’unica strada che cosa potrei fare?”

Dalla nuda proprietà alla rendita vitalizia: così la casa integra la pensione

La storia che la signora ci descrive è proprio simile a quella con cui abbiamo aperto questo articolo.

Due sono le alternative notarili che ci vengono in mente come possibili soluzioni per evitare la vendita della casa e integrare la pensione bassa.

Parliamo della vendita con nuda proprietà e della rendita vitalizia. Anzi sarebbe più corretto dire delle rendite vitalizie perché ne esistono diverse tipologie.

Vendita immobiliare con nuda proprietà

La più conosciuta è la nuda proprietà. In pratica chi vende l’immobile mantiene il diritto di abitazione dello stesso vita natural durante. Il vantaggio per chi acquista è quello di ottenere l’immobile ad un prezzo più conveniente rispetto ai valori del mercato al mq Perché si sottrae il valore dell’usufrutto rapportato all’età. In media se il proprietario ha 80 anni, lo sconto sarà di circa il 22%. Ovviamente la convenienza della vendita con nuda proprietà si presenta solamente quando chi compra non ha fretta di entrare nell’abitazione assumendone il possesso. Il vantaggio per chi vende è che ottiene una grossa liquidità subito.

Questa soluzione però non accontenterebbe probabilmente in toto chi ci scrive. Vero è che non dovrebbe trasferirsi ma comunque venderebbe l’immobile a tutti gli effetti. C’è un’alternativa per impedirlo?

Come ottenere una rendita vitalizia dalla casa in cui si vive

Meno nota è la cd rendita vitalizia. Anche in questo caso parliamo di un contratto che richiede la forma scritta. L’oggetto è la corresponsione periodica di una somma di denaro o di una quantità di cose prestabilita per tutta la durata della vita del beneficiario. Attraverso questa formula sorge in capo ad un soggetto, che prende il nome di vitaliziante, l’obbligo di dare una certa quantità di denaro o cose di altro genere ad un altro soggetto, denominato vitaliziato e che beneficerà della rendita per tutta la sua vita.

Esistono diversi tipi di rendita vitalizia. L’elemento comune ad ogni rendita vitalizia è che garantiscono un’entrata distribuita nel tempo. Ecco perché possono essere la soluzione per chi deve vivere con una pensione bassa e fatica ad arrivare a fine mese.

Senza entrare troppo nei tecnicismi consigliamo a chi è interessato a questa possibilità di richiedere una consulenza notarile.

Le banche di norma riconoscono prestiti vitalizi anche a chi ha superato i 60 anni, per una somma non superiore alla metà del valore della casa. Chi lo chiede ha la possibilità di scegliere se concordare un piano di rientro o non pagare né il capitale né gli interessi. In questo caso gli eredi potranno restituire il prestito nell’arco di 12 mesi per impedire la vendita dell’immobile.