Buongiorno Dottoressa Del Pidio,
la seguo in quanto, da quello che so sempre con attenzione ed è giunto il momento di sottoporle il mio caso, che credo sia comune a molti nati nel 1955.
Le notizie sulla riforma pensionistica, ad oggi, mi sembrano frazionarie ed approssimative.
Credo comunque che il mio caso, 63 anni di età (64 il prossimo 30/08/2019) e al 31/12/2018, 35 anni e 7 mesi di contributi, non mi dia molte alternative alla pensione tutta in contributivo (ho circa 13 anni di versamenti in gestione separata), in quanto, da quello che so, dovrebbe ancora essere valida l’ opzione 64/20 anni minimi di versamenti.
Poichè, in ogni caso, qualora per assurdo passasse una quota 100 con 64 anni e 36 di versamenti, probabilmente non sarebbe consentito il cumulo, opterei per ritirarmi il 1° settembre 2019 ed eventualmente aprire una partita iva per continuare ad operare nel mio settore che è molto specialistico.
Cosa ne pensa?
Spero di leggerla in risposta e sono a sua disposizione per qualunque altro chiarimento
Molto improbabile che passi una pensione quota 100 con 64 anni di età e 36 anni di contributi ma in ogni caso non sarebbe consentito il cumulo con redditi da lavoro (mentre sarebbe consentito il cumulo dei contributi).
La quota 100 dovrebbe essere approvata con l’accesso a 62 anni di età unitamente a 38 anni di contributi.

Pensione anticipata contributiva

La pensione anticipata contributiva continuerà a restare in vigore anche per il 2019 richiedendo per l’accesso non più 63 anni e 7 mesi ma 64 anni unitamente ad almeno 20 anni di contributi. Per accedere a questo tipo di misura, però bisogna rispondere a precisi requisiti.

Tale misura permette di smettere di lavorare 3 anni prima con almeno 20 anni di contributi e 63 anni e 7 mesi di età (64 anni dal 2019).

L’anzianità contributiva, però, deve essere stata versata successivamente al 1 gennaio 1996 per poter permettere il calcolo interamente contributivo della pensione (saranno calcolati ai fini della pensione solo i contributi effettivi e non quelli figurativi).

Per aderire a questa misura, inoltre, è necessario che l’importo della pensione sia superiore a 2,8 volte l’assegno sociale Inps (circa 1268 euro mensili) e questo significa che tale pensione sarà accessibile solo a coloro che hanno avuto carriere con retribuzioni medio alte.

Eccezioni: è possibile accedere alla pensione anticipata contributiva anche per chi ha contributi versati prima del 1 gennaio 1996 fruendo della facoltà di trasferire tutti i contributi nella gestione separata, che prevede calcolo contributivo. In questo caso i requisiti richiesti sono:

  • almeno 15 anni di contributi complessivi
  • almeno un mese di contribuzione accreditata in gestione separata
  • minimo una settimana di contributi ma meno di 18 anni, accreditati al 31 dicembre 1995
  • almeno 5 anni di contributi dopo il 1 gennaio 1996.

 

Avendo lei contributi versati nella gestione separata, se risponde anche agli altri requisiti elencati, può accedere alla pensione anticipata contributiva che, però le porterebbe un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno.