La riforma Fornero del 2011 concede la possibilità della pensione anticipata a 63 anni per alcune categorie di lavoratori.   Tutti i lavoratori entrati nel mondo del lavoro dopo il 1995 e che quindi vedranno la propria pensione liquidata con il solo sistema contributivo, oltre al pensionamento standard, previsto a 66 anni o alla pensione anticipata con 42 anni e 6 mesi di contributi, hanno la possibilità di accedere ai trattamenti previdenziali al raggiungimento dei 63 anni di età con almeno 20 anni di contribuzione effettiva versati e a patto che l’assegno pensionistico non sia inferiore a 1250 euro mensili.

  Questa possibilità permette, quindi, ai lavoratori di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro di 3 anni per quel che riguarda il 2015. Per gli anni futuri bisognerà tenere conto anche degli adeguamenti della stima di vita che già nel 2016 porteranno ad un incremento di 4 mesi l’età pensionabile.   Tale opzione non potrà essere esercitata da tutti i lavoratori poiché oltre al fatto che il lavoratore debba aver iniziato la sua vita lavorativa, e quindi il versamento dei contributi previdenziali, dopo il 1995, è previsto che l’assegno pensionistico sia superiore a 1250 euro, ovvero 2,8 volte l’assegno sociale.   Questo requisito potrà essere soddisfatto soltanto da quei lavoratori che nella propria storia lavorativa hanno ricevuto una retribuzione molto elevata. Tale opzione, si ricorda, non potrà essere esercitata da coloro che hanno versato i propri contributi previdenziali prima del 1996 poiché la loro pensione sarà determinata da un calcolo con il sistema misto.   Come aumenterà il requisito anagrafico per questa opzione nel corso degli anni?   Se all’approvazione della legge Fornero l’età anagrafica richiesta per esercitare questa opzione era di 63 anni, è chiaro che non l’adeguamento della speranza di vita questo requisito tenderà a salire sempre di più e già nel 2015 sono richiesti 63 anni e 3 mesi, mentre nel 2016 l’età anagrafica richiesta è di 63 anni e 7 mesi, fermi restando i 20 anni di contributi versati.

  • 2016, 2017, 2018: 63 anni e 7 mesi
  • 2019, 2020: 63 anni e 11 mesi
  • 2021, 2022: 64 anni e 2 mesi
  • 2023, 2024 64 anni e 5 mesi.