Dal 2017 quattro categorie di contribuenti, raggiungendo la giusta età anagrafica, la giusta carriera contributiva, e rispettando tutti i requisiti prescritti, hanno potuto sfruttare l’Anticipo Pensionistico Sociale. Parliamo dell’APE sociale che per anni ha permesso, anche se non proprio con una vera pensione, a molti lavoratori di lasciare il lavoro. E a partire dai 63 anni di età. Nel 2024 questa possibilità resterà in vigore, ma contrariamente a quanto si diceva prima del varo della manovra, ci saranno delle novità. La misura vedrà evidenti limitazioni per il prossimo anno.

Si riducono le platee dei potenziali beneficiari. E si riduce drasticamente anche l’importo della pensione.

“Buonasera, sono Rodolfo, contribuente di 62 anni di età che punta al 2024 ad andare in pensione con l’APE sociale. Sono un lavoratore edile e nel 2024 oltre a raggiungere i 63 anni di età che servono per l’APE sociale, raggiungo i 36 anni di contributi. Tutto confermato come sto sentendo in giro per la pensione a 63 anni, giusto? Mi date conferma o qualcosa è cambiato?”

Pensione anticipata 2024 a 63 anni, ecco come funzionerà dopo le novità del Governo

Il nostro lettore dovrebbe poter andare in pensione come aveva programmato da tempo. La sua età e i suoi requisiti sono idonei all’APE sociale o alla nuova misura a partire dai 63 anni che il Governo ha deciso di inserire nella Manovra di fine anno. Lui è uno di quelli che si salverà però da una stretta riguardo alla platea degli aventi diritto. Perché, che si chiami ancora APE sociale, o che cambi nome, nel 2024 a 63 anni si potrà andare ancora in pensione, ma non come oggi.

La misura infatti nel 2024 tornerà indietro come platea dei potenziali beneficiari. Sembra infatti che il Governo abbia intenzione di tornare alle 15 categorie che inizialmente erano quelle valide per l’APE sociale (le stesse della quota 41 per i precoci, ndr).

Verrà meno l’estensione delle categorie di lavoro gravoso inserite nel 2022. Quindi si tornerà a poter accedere alla pensione a 63 anni a condizione che l’attività svolta sia una delle seguenti:

  • facchini;
  • edili;
  • camionisti;
  • agricoli;
  • marittimi;
  • pescatori;
  • siderurgici;
  • infermieri ed ostetriche di sale operatorie e sale parto;
  • maestri ed educatori di asilo nido e scuola dell’infanzia;
  • addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
  • netturbini e simili;
  • addetti ai servizi di pulizia;
  • macchinisti dei treni e personale ferroviario viaggiante;
  • gruisti;
  • conciatori di pelli e pellicce.

L’APE sociale nel 2024? Ecco come funzionerà

Il nostro lettore, in quanto edile, si salva da questa stretta. Fosse stato un magazziniere, per esempio, adesso sarebbe escluso, dal momento che il magazziniere è un lavoro inserito tra quelli gravosi con l’estensione 2022 che adesso verrà meno. Almeno stando a ciò che si apprende da fonti vicine al dossier legge di Bilancio. Ma ciò non vuol dire che il nostro lettore non subirà alcune penalizzazioni rispetto a chi è riuscito a sfruttare l’APE sociale nel 2023 o prima. Infatti, l’età passa da 63 anni esatti, a 63 anni e 5 mesi. La misura inoltre, diventa non cumulabile con altri redditi da lavoro fatta eccezione per il lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui.

I contributi cambiano? Tutti con 36 anni o no?

Una cosa che si dovrà chiarire, perché non sembra ancora certa, è il passaggio dai 30 anni di contributi minimi da detenere ai 36 anni anche per i caregiver, gli invalidi e i disoccupati. Oggi infatti l’APE sociale si centra sempre a 63 anni di età, ma con 30 anni per invalidi, disoccupati e caregiver. Mentre servono 36 anni per i lavori gravosi (fatta eccezione per gli edili a cui ne bastano 32). Nella proroga non è escluso che si uniformi la carriera necessaria che passerebbe a 36 anni per tutti. Ripetiamo, il nostro lettore non ha alcun problema da questo punto di vista, perché arriverà a 36 anni nel 2024 e, in quanto edile, svolge una delle professioni gravose che saranno confermate.

Tutti i limiti resteranno attivi per la pensione a 63 anni di età

Tutte le altre particolarità della misura, resteranno intatte. Quindi, la prestazione, che molti considerano alla stregua di un ammortizzatore sociale e non di una vera e propria pensione, sarà fruibile fino ai 67 anni di età. Poi si dovrà richiedere la pensione di vecchiaia ordinaria. Si tratta quindi di un reddito ponte che accompagna il contribuente al raggiungimento dell’età pensionabile di 67 anni. E non può superare i 1.500 euro al mese, come previsto fin dal 2017, anno di varo della misura.

Inoltre resterà uguale a oggi il meccanismo della misura. Niente tredicesima per esempio, perché la prestazione si basa su 12 mensilità. La misura resterà non reversibile ai superstiti, in caso di decesso prematuro del beneficiario. Chi andrà in pensione con questa misura nel 2024, non avrà diritto alla maggiorazione sociale, all’integrazione al trattamento minimo, agli assegni familiari e percepirà un trattamento che non si adeguerà mai all’indicizzazione per l’inflazione.

I requisiti dell’Anticipo Pensionistico Sociale del 2024

In attesa che arrivino conferme ufficiali sui contributi necessari, che siano per tutti i 36 anni prima citati, o i 30 per invalidi, caregiver e disoccupati, gli altri requisiti sembra resteranno invariati rispetto a oggi. Per esempio, il disoccupato per poter accedere alla pensione a 63 anni, deve prima aver completato tutta la NASPI spettante. In pratica, la misura si applica a coloro che hanno perduto involontariamente il lavoro, perché chi si dimette (salvo che per le dimissioni per giusta causa), non avendo diritto alla NASPI non avrà diritto alla pensione anticipata a 63 anni.

Per gli invalidi resta il vincolo del grado di invalidità che non deve essere inferiore al 74%. E per i caregiver, il parente stretto disabile grave deve essere con loro convivente da non meno di 6 mesi a ritroso dalla data di presentazione della domanda.

Infine per i lavori gravosi resta il vincolo che tali attività devono essere state svolte dal diretto interessato per 6 degli ultimi 7 anni di carriera, o per 7 anni sugli ultimi 10.