La pensione con la Quota 103 è possibile anche nel 2024 perché il Governo ha deciso per la proroga della stessa nella manovra di fine anno. Una misura che doveva scadere il 31 dicembre 2023, quindi, è prolungata di un altro anno. Non senza alcune modifiche però. E sono modifiche peggiorative rispetto all’anno precedente. Ma se sul calcolo dell’assegno per alcune pensioni e sull’importo massimo fruibile tutto sembra chiaro, per la Quota 103 c’è un rischio ulteriore da considerare. E molti lavoratori rischiano di dover posticipare tutto al 2025.

“Buongiorno, sono Rodolfo e sono un lavoratore interessato alla pensione di quota 103 nel 2024. Non mi interessa di perdere soldi e di uscire con una pensione più bassa. Non vedo l’ora di lasciare il lavoro anche a costo di rimetterci. Volevo però una delucidazione. So che la Quota 103 scade il prossimo 31 dicembre 2024. Nel 2025 quindi non è detto che la misura sia ancora attiva. Io compio 62 anni di età ad agosto. Se non sbaglio le finestre mi imporranno di aspettare ben 7 mesi per prendere la pensione. Finisco nel 2025, probabilmente, come calcolo io, ad aprile 2025. Cioè, anche se la Quota 103 la tolgono nel 2025, io la prendo lo stesso vero?”

Pensione a 62 anni nel 2024? Misura ok, ma c’è chi rischia di prenderla solo nel 2025

Pensione a 62 anni nel 2024 per chi entra nella Quota 103. La conferma si trova nella Legge di Bilancio, ma con tutti gli inasprimenti inseriti che, come vedremo, potrebbero rimandare la pensione per qualcuno all’anno 2025. A prescindere dalla sorte che la Quota 103 avrà, perché non è detto che il Governo confermi la misura ulteriormente. La misura per il 2024 è attiva.

Il calcolo della prestazione rispetto al 2023 è passato dal sistema misto al sistema contributivo. L’importo minimo della pensione è passato da massimo 5 volte il trattamento minimo a massimo 4 volte lo stesso trattamento. E poi, modifiche anche sulle finestre di attesa.

Perché sono stati allungati i tempi di attesa per ricevere il primo rateo di pensione. E il nostro lettore ha centrato perfettamente il punto.

Lui, maturando i requisiti nel corso di quest’anno, ma solo nella seconda metà del 2024, per via di queste finestre prenderà la pensione solo nel 2025. E la prenderà per forza, perché non cambia nulla l’eventuale cessazione al 31 dicembre 2024 della Quota 103.

Le nuove finestre della quota 103

Per la Quota 103 nel 2023 le finestre erano radicalmente più corte rispetto a quelle del 2024. Perché per i lavoratori del settore privato, sia autonomi che subordinati, l’attesa era di 3 mesi. Per i lavoratori del settore pubblico, a eccezione dei lavoratori della scuola che vanno in pensione con tempistiche legate all’anno scolastico e non all’anno solare, l’attesa era di 6 mesi.

Nel 2024 invece i primi devono aspettare 7 mesi ed i secondi addirittura 9 mesi. E sono mesi di pensione che si perdono. Per esempio, la pensione di vecchiaia ordinaria che si centra con 67 anni di età e 20 anni di contributi, viene percepita dal primo giorno del mese successivo a quello di maturazione del diritto.

Quindi dal primo giorno del mese successivo a quello in cui i due requisiti prima citati (combinazione 67+20) sono completi entrambi. Con la finestra invece la decorrenza è posticipata. E chi completa i requisiti della Quota 103 da giugno 2024 a dicembre 2024, andrà in pensione effettivamente solo nel 2025, decorsi i 7 mesi di finestra nel privato e i 9 mesi nel pubblico.