E’ possibile ottenere la pensione anticipata a 60 anni per gli uomini e a 55 anni per le donne? Per le pensioni di invalidità non ci si può attenere soltanto alle tabelle per l’invalidità civile ma bisogna sottoporsi ad una seconda visita sanitaria.   La Rivista degli Infortuni e delle Malattie Professionali numero 1 del 2015 il dottor Adriano Ossicini in un suo lavoro, parla della possibilità di ottenere la pensione di vecchiata anticipata in presenza di invalidità.   Per i lavoratori dipendenti del settore privato tale invalidità non può essere inferiore all’80% e permette il pensionamento a 60 anni per gli uomini e a 55 anni per le donne.

La Legge Fornero non ha modificato tali disposizioni della normativa precedente ed in questo modo i soggetti invalidi sono rimasti tutelati dall’innalzamento dei limiti di età.   La dizione ha comportato non poche difficoltà applicative poiché per l’Inps il fatto di possedere un grado di invalidità stabilito non è vincolante e si necessita di un secondo giudizio da parte della Commissione Sanitaria dell’Inps per procedere alla concessione della prestazione pensionistica.   La circolare numero 82 del 1994 emanata dal istituto previdenziale stabilisce in proposito “La norma in esame non stabilisce i criteri ai quali fare riferimento ai fini dell’accertamento dello stato di invalidità richiesto per il pensionamento di vecchiaia sulla base dell’età prevista dalla normativa previgente. Si ritiene tuttavia che, al fine di assicurare omogeneità di tutela nell’ambito di ciascuna gestione pensionistica, per l’accertamento del requisito dell’invalidità nella misura di legge si debba avere riguardo alla definizione di invalidità delineata dalle norme che disciplinano le singole forme assicurative gestite dall’Istituto. In tale contesto il riconoscimento dello stato di invalidità in misura non inferiore all’80 per cento deve pertanto essere effettuato dagli uffici sanitari dell’Istituto. Il riconoscimento eventualmente già operato da altro ente costituisce elemento di valutazione per la formulazione del giudizio medico legale da parte degli uffici sanitari dell’Istituto”.     Alla lue di ciò anche quand’anche l’interessato abbia già una invalidità riconosciuta dovrà sottoporsi ad un’atra visita medica presso la commissione dell’Inps per poter accedere al trattamento pensionistico perché l’invalidità richiesta per il trattamento è quella prevista dalla legge numero 222 del 1984 e non coincide con l’invalidità civile.
Quanto detto comporta che potrebbe accadere che un soggetto con una invalidità civile riconosciuta all’80% potrebbe non poter accedere alla prestazione pensionistica.