In pensione a 63 anni: quando e come possono richiedere l’uscita anticipata dal lavoro i nati nel 1958? Al momento la pensione di vecchiaia spetta al raggiungimento dei 67 anni di età, ma vi sono alcune eccezioni riconosciute dal legislatore. Vediamo nello specifico quando e a quali condizioni l’assegno previdenziale spetta prima.

In pensione a 63 anni con Ape Sociale

Era il 2017 quando il Governo, con l’approvazione della legge di bilancio, introduceva per la prima volta la cd. Ape Sociale, un’indennità a carico dello stato riconosciuta dall’Inps a chi poteva chiedere l’uscita anticipata dal lavoro se in possesso di determinati requisiti.

Quattro anni dopo, l’Esecutivo di Draghi, a lavoro sulla manovra 2022, decide di confermare la misura (sperimentale inizialmente), senza intervenire né sui requisiti di accesso né sull’età richiesta per l’anticipo pensionistico.

Ad oggi l’Ape Sociale è rimane riservata a coloro che:

  • abbiano compiuto almeno 63 anni di età;
  • non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero;
  • si trovano in determinate condizioni previste dalla legge

L’indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, oppure fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia. Ai nati nel 1958, quindi, è permesso ricorrere a questo tipo di trattamento pensionistico, ma solo se lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti (o alle forme sostitutive ed esclusive della medesima) oppure alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, nonché alla Gestione Separata.

Ape Sociale per i nati nel 1958: requisiti e condizioni per il riconoscimento della pensione anticipata

Per i nati nel 1958, ma in generale per coloro i quali che quest’anno o il prossimo anno compiranno 63 anni di età, il ricorso all’Ape Sociale è ammesso solo se si trovano in una delle seguenti condizioni:

  • si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
  • sono inoccupati a seguito scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato a condizione che abbiano avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi hanno concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno 3 mesi e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (così come definita dalla Legge 104);
  • una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74% e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • sono lavoratori dipendenti, al momento della decorrenza dell’indennità, in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva, che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette una o più attività cd. gravose.

Pertanto, per ottenere l’indennità è necessario che i soggetti in possesso delle condizioni indicate dalla legge abbiano, al momento della domanda di accesso, i seguenti requisiti:

  • almeno 63 anni di età;
  • almeno 30 anni di anzianità contributiva; per i lavoratori che svolgono le attività  cd. gravose l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni. Ai fini del riconoscimento dell’indennità, i requisiti contributivi richiesti sono ridotti, per le donne, di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni;
  • non essere titolari di alcuna pensione diretta.

L’accesso al beneficio è inoltre subordinato alla cessazione di attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato svolta in Italia o all’estero.

Pensione a 63 anni: come fare richiesta e ottenere l’Ape Sociale

L’Ape Sociale corrisponde ad un’indennità versata ogni mese per 12 mensilità dall’Inps, dal momento in cui la domanda viene accettata fino all’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia (o in alternativa fino al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia).

Quindi, i contribuenti che entro il 31 dicembre si trovino o potrebbero venire a trovarsi nelle condizioni elencate devono, preliminarmente alla domanda di prestazione, presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio entro il 31 marzo, 15 luglio e, comunque, non oltre il 30 novembre dell’anno in corso.

Contestualmente, il soggetto già in possesso di tutti i requisiti previsti può presentare la domanda di accesso alla prestazione. Le richieste devono essere indirizzate alle sedi territoriali Inps di competenza, telematicamente.

Quando possono andare in pensione i nati nel 1958 con Quota 41?

In alternativa, i nati nel 1958 possono ricorrere a Quota 41 per andare in pensione. Si tratta di una prestazione economica erogata, a domanda, ai lavoratori che:

  • possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età (c.d. lavoratori precoci);
  • perfezionano, entro il 31 dicembre 2026, 41 anni di contribuzione (da qui Quota 41).

La pensione anticipata, quindi, spetta a prescindere dall’età.

Quota 41, quali i requisiti

L’uscita anticipata dal lavoro con Quota 41 per i lavoratori precoci viene però riconosciuta in presenza di determinate condizioni. Oltre al cumulo contributivo dei 41 anni, infatti, ci sono dei requisiti da rispettare in questo caso.

Prima di tutto, in pensione con Quota 41 possono andare in particolare gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria o alle forme sostitutive o esclusive della medesima. Inoltre, è necessario che gli stessi si trovino in una delle seguenti situazioni:

  • stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
  • conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi;
  • invalidità superiore o uguale al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile;
  • assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità;
  • si occupano di un parente o un affine di secondo grado convivente, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
  • hanno svolto attività indicate dal legislatore come faticose e pesanti o gravose.

Il requisito contributivo di 41 anni può essere perfezionato, su domanda dell’interessato, anche cumulando vari periodi assicurativi.

Come funziona Quota 41

Per vedersi riconosciuta la pensione con Quota 41 i nati nel 1958 possono inviare la domanda all’Inps attraverso il servizio online dedicato.

In alternativa, la richiesta può essere gestita da patronati e intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi; oppure tramite Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 da rete mobile.