Andare in pensione a 62 anni nel 2024 è un po’ il sogno di molti lavoratori che quest’anno ci possono andare con Quota 103. La misura è però temporanea e scade a fine dicembre, per cui non se ne potrà beneficiare l’anno prossimo. A meno che il Parlamento non decida di prorogare la deroga al pensionamento ordinario di altri 12 mesi.

Di fatto, però, al momento soltanto entro fine dicembre si potrà sfruttare il diritto alla pensione a 62 anni con almeno 41 di contributi. E se le cose andranno come per Quota 102, dal prossimo anno si tornerà per tutti integralmente alle regole Fornero.

Ciò non significa che i lavoratori non possano andare in pensione nel 2024 a 62 anni di età.

In pensione a 62 anni anche nel 2024

A parte quanto riservato per gli appartenenti alle forze armate e dell’ordine e ai lavoratori precoci, vediamo chi potrà andare in pensione a 62 anni anche nel 2024, anche in assenza di proroga di Quota 103. Si tratta per la precisione di tutti coloro che maturano il diritto entro quest’anno, ma non lo esercitano.

In questi casi si parla di cristallizzazione e prevede che il lavoratore che raggiunge i requisiti anagrafici e contributivi (41 anni) entro il 31 dicembre 2023 possa esercitare il diritto anche successivamente. Così è anche per tutte le altre prestazioni pensionistiche: non è obbligatorio andare in pensione proprio il giorno stesso della maturazione dei requisiti, anche se la maggior parte dei lavoratori non vedono l’ora.

Quota 103 anche l’anno prossimo senza proroga

Parlando di Quota 103, cioè il diritto alla pensione a 62 anni con 41 di contributi, il differimento dell’esercizio del diritto alla pensione anticipata è per molti normale. Non tanto per il fatto che qualche lavoratore raggiunga i requisiti richiesti al fotofinish e quindi la pensione scatterebbe solo nel 2024, quanto per il fatto che molti vi rinunciano subito.

Ricordiamo che la normativa prevede per i dipendenti che maturano il diritto alla pensione con Quota 103 la possibilità di restare al lavoro dietro riconoscimento di incentivo economico se rinunciano alla pensione.

Lo Stato riconosce loro un bonus pari alla quota contributiva a carico del datore di lavoro direttamente in busta paga.

Sicchè, molti lavoratori che a 62 anni si sentono ancora indispensabili e pronti a offrire le proprie prestazioni posticipano l’uscita. Magari anche solo per un anno in cambio di una retribuzione maggiore. Ma anche perché, una volta andati in pensione con Quota 103, non è possibile cumulare la rendita con redditi da lavoro fino a 67 anni.

Riscatti e versamenti volontari per la pensione

Per chi non lo sapesse, è possibile andare in pensione con Quota 103 anche senza aver maturato 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023. Importante è che siano stati superati i 62 anni di età entro l’anno. In questo caso, il requisito contributivo può essere raggiunto successivamente se è in corso una pratica di riscatto di contributi grazie ai quali è possibile raggiungere la soglia dei 41 anni.

Lo stesso vale anche per i versamenti volontari, in caso di cessazione del lavoro. L’assicurato può completare anche successivamente al 31 dicembre il requisito contributivo. A patto che l’autorizzazione sia rilasciata prima e che la contribuzione vada a coprire un periodo “vuoto” ricadente entro il 2023.

La pensione naturalmente scatterà solo successivamente al completamento del requisito contributivo.

Riassumendo…

  • Si potrà andare in pensione a 62 anni anche nel 2024 in assenza di proroga di Quota 103.
  • Il lavoratore che cristallizza il diritto a fine 2023 può accedere a Quota 103 anche successivamente.
  • Anche i precoci possono andare in pensione nel 2024 a 62 anni di età.
  • Per militari e forze dell’rodine vale la regola del raggiungimento dei limiti di età fra 60 e 65 anni.