Per andare in pensione nel 2024 ci sarà un canale particolare per soggetti che assistono un familiare disabile. Infatti da diversi anni ormai la figura del caregiver ha ottenuto il giusto riconoscimento, soprattutto dal punto di vista previdenziale. Ecco quindi le varie possibilità di pensionamento anticipato per soggetti alle prese con la cura di un parente disabile. Perché non c’è una misura unica per questo genere di contribuenti, ma ce ne sono un paio.

“Buonasera, volevo capire quali erano le opportunità di pensionamento per chi come me assiste un familiare con la legge 104.

Mio padre ha passato la visita di riconoscimento dell’invalidità civile a novembre scorso e con ogni probabilità gli concederanno l’invalidità civile con l’accompagnamento, date le sue gravi patologie e la sua veneranda età. Infatti ha 90 anni. Io invece ho compiuto 63 anni di età lo scorso 12 dicembre e volevo capire se avevo qualche possibilità di pensionamento dal momento che ho sempre fatto la commessa in un negozio di elettrodomestici. Ho maturato 33 anni di contributi versati e quindi mi chiedevo se ho una possibilità di accedere a qualche forma di pensionamento.”

Pensione 2024 per chi ha invalidi in casa? Ecco come anticiparla

La nostra lettrice ci sta chiedendo informazioni riguardo alle eventuali possibilità di pensionamento come caregiver. Il termine è quello con cui si indicano comunemente soggetti che assistono un parente stretto disabile e che quindi vengono considerati come suscettibili di tutela da parte dello Stato a livello previdenziale. Sostanzialmente sono due le misure che consentono a una lavoratrice di poter accedere alla pensione in qualità di caregiver in maniera anticipata rispetto al solito.

Infatti abbiamo sia Opzione donna che l’Ape sociale. La prima misura, come logica vuole, è destinata esclusivamente alle donne e quindi alle lavoratrici, mentre la seconda è destinata anche agli uomini. Una cosa che va detta però è che il ruolo del caregiver deve essere ben definito per entrambe le misure.

Gli interessati, quindi, devono rispettare le condizioni previste. Non tutti i caregiver possono avere accesso a queste misure pensionistiche e adesso vedremo il perché.

Bisogna risultare caregiver da diversi mesi altrimenti niente pensione

Sia per l’Ape sociale che per l’Opzione donna il ruolo di caregiver deve essere iniziato piuttosto indietro nel tempo rispetto alla data di presentazione della domanda. Il ruolo deve essere stato mantenuto per almeno 6 mesi prima della data di presentazione delle domande sia per Opzione donna che per l’Ape sociale. Ma come si fa a essere riconosciuti caregiver in misura idonea per poter percepire una delle due prestazioni pensionistiche?

I 6 mesi di assistenza a un parente stretto disabile devono partire dalla convivenza tra chi richiede la pensione e l’invalido stesso. Infatti occorre che tale assistenza – con relativa convivenza – sia partita da almeno sei mesi. Chi vive in una casa diversa, per poter anticipare la pensione con una delle due misure, deve prima cambiare residenza o farla cambiare all’invalido, e poi aspettare 6 mesi dalla data del cambio per presentare domanda di pensionamento.

Le differenze tra Ape sociale e Opzione donna

Detto questo, in base alla misura cambiano i requisiti perché tra Ape sociale e Opzione donna le differenze sono notevoli sia dal punto di vista dei requisiti che dal punto di vista del calcolo della pensione. Con Opzione donna le caregiver possono lasciare il lavoro una volta completati i 35 anni di contributi e i 61 anni di età. Requisiti che sono da completare sempre entro il 31 dicembre dell’anno precedente quello della domanda di pensionamento.

La misura prevede una finestra di 12 mesi prima di prendere il primo rateo di pensione da parte delle lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le autonome.

La lavoratrice che ha avuto un figlio durante la sua vita, nel 2024 potrà lasciare il lavoro se nel 2023 ha completato 60 anni di età. Con due o più figli invece basterà aver completato sempre nel 2023, 59 anni di età.

Ape sociale per i caregiver, ecco le regole per la pensione anticipata

Per l’Ape sociale come caregiver, i contributi previdenziali da raggiungere sono di meno rispetto a quelli di Opzione donna. Infatti bastano 30 anni di contributi versati. L’età però deve essere pari ad almeno 63 anni e 5 mesi nel 2024. La misura non prevede finestre di attesa, ma è particolarmente limitativa.

Va detto però che è migliore dal punto di vista del calcolo della prestazione rispetto a Opzione donna. In effetti per quest’ultima misura la pensione è calcolata con il sistema contributivo.

Con l’Ape sociale invece tutto è calcolato con il sistema misto in base alla durata dei periodi di lavoro in epoca retributiva e contributiva (prima o dopo il 1996). L’Ape sociale però non è una misura reversibile ai superstiti in caso di decesso del beneficiario.

Inoltre non prevede assegni per il nucleo familiare, indicizzazione al tasso di inflazione, maggiorazioni sociali e tredicesima. E come importo non può superare i 1.500 euro al mese fino al raggiungimento dei 67 anni di età. Perché una volta compiuta l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia, l’Ape sociale decade. E gli interessati devono passare a richiedere la pensione di vecchiaia ordinaria.