La riforma pensioni 2024 resta un rebus e il rischio che qualcosa possa cambiare in peggio è reealistico. Le disponibilità finanziarie, come noto, sono ridotte all’osso e in più il settore pensioni assorbirà l’anno prossimo un’altra decina di miliardi solo per rivalutare gli assegni in pagamento per via dell’inflazione.

Il rischio è che, fra proposte varie di riforma, ritocchi flessibili e non, si arrivi alla fine a una nuova stretta che comporti altri tagli alle uscite. Come si è visto per Opzione Donna, la cui deroga riservata alle lavoratrici sembrava intoccabile.

Ma anche per Ape Sociale che, di fatto, non è stata estesa a ulteriore lavoratori gravosi come si prevedeva.

In pensione nel 2024, quali prospettive

In questo contesto per niente rassicurante, un lavoratore ci scrive chiedendo quali prospettive ci sono per andare in pensione anticipata nel 2024. E, soprattutto, ci domanda se Quota 103 sarà ancora possibile, oltre alle notizie su Quota 41 di cui si sta dibattendo da mesi nelle sedi sindacali e di partito.

Ebbene, l’incertezza, come sempre, regna sovrana e fino all’ultimo probabilmente non conosceremo le novità. Così è sempre stato, è il balletto della politica. Non solo italiana, tanto per intenderci, ma di tutti i Paesi che faticano a far quadrare i bilanci a fine anno. Di mezzo, ovviamente, ci sono sempre i lavoratori.

Di certo sappiamo che finora tutte le deroghe pensionistiche, da Opzione Donna ad Ape Sociale, passando per Quota 103, durano al massimo 12 mesi. Salvo proroghe dell’ultimo momento. Quindi di certo non vi è nulla per il 2024 e il rischio che le uscite anticipate possano subire nuove restrizioni non è da escludere stante le difficoltà a reperire risorse a bilancio.

In pensione di vecchiaia o anticipata

Le uniche vie certe per il 2024 sono quelle previste dalla riforma Fornero. E cioè la pensione ordinaria o quella anticipata. La prima si ottiene al raggiungimento dei 67 anni di età con almeno 20 di contributi versati.

La seconda, invece, scatta dopo 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne) indipendentemente dall’età anagrafica.

Queste vie sono le uniche sicure a cui potremmo aggiungere anche Quota 41 riservata ai lavoratori precoci. In questo caso il diritto alla pensione matura con 41 anni di contributi, ma è necessario che almeno 12 mesi risultino versati prima del compimento dei 19 anni di età.

Per il resto non vi sono altre strade sicure. Bisognerà aspettare la manovra finanziaria per capire quali sono le intenzioni del governo e quali nuove misure adotterà il Parlamento per il prossimo anno. Al momento sono possibili solo ipotesi, come la proroga di Ape Sociale o di Opzione Donna.

Quota 103 e Quota 41

Un prossimo incontro coi sindacati in programma a settembre dovrebbe gettare le basi per quelle che sono le aspettative per il 2024 in tema di pensione. Non potendo contare su particolari risorse finanziarie e considerando le indicazione della Ue e dell’Ocse in materia, non difficile immaginare che al massimo potremmo assistere a delle proroghe per le deroghe in corso.

Quota 103 potrebbe così durare altri 12 mesi, mentre più difficile appare l’attuazione di Quota 41 (la pensione per tutti con 41 anni di contributi). Anche Ape Sociale potrebbe proseguire la sua corsa essendo una misura riservata a lavoratori in condizioni di disagio.

Riassumendo…

  • Le uniche strade sicure per andare in pensione nel 2024 sono quelle di vecchiaia e quella anticipata.
  • Le deroghe alla regole Fornero scadono a fine anno e non è detto che saranno riproposte.
  • Possibile proroga di Quota 103 nel 2024, ma poche speranze per Quota 41.