Gli assgegni familiari non sono spariti con l’arrivo dell’assegno unico universale per figli a carico nel 2021. Sono ancora corrisposti direttamente dall’Inps e spettano a ogni familiare vivente a carico in presenza di redditi non superiori a una determinata soglia. In buona sostanza spettano ai nuclei familiari diversi da quelli con figli, in particolare ai pensionati. Si parla in quetso caso di maggiorazioni sulla pensione.

In altre parole gli assegni familiari (AF) rappresentano una prestazione aggiuntiva a sostegno del reddito per quei nuclei con familiari a carico, diversi dai figli.

Il requisito principale è quello di possedere un basso livello di reddito per il quale l’Inps interviene mensilmente con una integrazione. Per ottenere gli AF è necessario farne espressa richiesta per via telematica all’Istituto di previdenza sociale.

A chi spettano gli assegni familiari

Come spiega bene l’Inps, gli assegni familiari spettano ai coltivatori diretti, mezzadri, coloni, e ai titolari di pensione a carico delle gestioni dei lavoratori autonomi. Sono esclusi tutti gli altri pensionati, cioè coloro che percepiscono la rendita da altre gestioni Inps.

Per ottenere gli assegni familiari il nucleo familiare deve essere composto dal titolare della pensione con il coniuge. Vi rientrano anche i fratelli, le sorelle e i nipoti conviventi, purchè siano a carico. L’assegno familiare è riconosciuto anche in caso di genitori o notti (acendenti diretti) a carico, ma solo nel caso dei lavoratori di cui sopra.

Non vi rientrano i figli per i quali gli aventi diritto possono chiedere l’assegno unico familiare. Dal 2021 la misura rientra in un’altra categoria a sostegno del reddito che segue regole diverse e necessita di Isee familiare.

Importi degli assegni familiari

Ma quanto spetta in più sulla pensione (maggiorazione) grazie agli assegni familiari? Cioò dipende, come dicevamo, dal livello di reddito percepito dal nucleo familiare.

Ogni anno l’Inps pubblica una circolare che ne aggiorna i limiti. Per il 2023 si fa riferimento alla circolare n. 28 del 14 marzo 2023 nella quale sono riportati tutti i nuovi importi.

Gli  importi degli assegni familiari 2023 sono i seguenti:

  • 8,18 euro mensili ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri per fratelli, sorelle e nipoti;
  • 10,21 euro mensili per i pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi e ai piccoli coltivatori diretti per coniuge e fratelli, sorelle e nipoti;
  • 1,21 euro mensili spettanti ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati.

La tabella allegata alla circolare fornisce specificatamente tutti i limiti di reddito riferiti al nucleo familiare oltre ai quali l’erogazione della prestazione non spetta o viene sospesa.

Limiti di reddito mensili 2023

Come spiega bene la circolare Inps, in applicazione delle vigenti norme per la perequazione automatica delle pensioni, il trattamento minimo risulta fissato dal 1° gennaio 2023 nell’importo mensile di 563,74 euro. Pertanto, i limiti di reddito mensili da considerare ai fini dell’accertamento del carico e, quindi, del riconoscimento del diritto agli assegni familiari risultano come di seguito fissati per tutto l’anno 2023:

  • 793,93 euro per il coniuge, per un genitore, per fratelli, sorelle e nipoti;
  • 389,38 euro per due genitori ed equiparati.

Riassumendo…

  • Gli assegni familiari spettano solo ai pensionati di cui alla gestione lavoro autonomo Inps. Sono eslcusi tutti gli altri
  • L’AF è riconosciuto ai titolari di pensione con familiari a carico, fratelli sorelle e acendenti.
  • Il diritto spetta solo se non si superano determinate soglie di reddito.
  • L’Inps aggiorna ogni anno con apposita circolare le tabelle coi limiti di reddito.