I nostri piedi svolgono un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana. La cura di essi contribuisce non solo al loro aspetto estetico, ma promuove anche e soprattutto il benessere generale. In questo contesto, il pedicure emerge come un rituale di bellezza e cura essenziale, dedicato alla salute e all’eleganza dei piedi. Altre volte il pedicure potrebbe essere indispensabile in quanto curativo di patologie. In altri casi può essere inserito in un processo riabilitativo.

Nella maggior parte dei casi per il pedicure ci si rivolge all’estetista.

In altri casi, soprattutto quando è curativo, ci si reca presso professionisti sanitari. Ossia dal podologo.

Un lettore ci chiede di sapere se la spesa per il pedicure curativo può essere detratta come spesa sanitaria e se lo può essere anche se è fatto dall’estetista con rilascio di regolare ricevuta e pagamento con strumento tracciabile.

La detrazione delle spese sanitarie in Italia

Per rispondete al lettore, circoscriviamo il campo. Certamente ci troviamo nel campo della detrazione spese sanitarie. La legge riconosce una detrazione IRPEF del 19% a fronte di spese sostenute dai contribuenti, ad esempio, per spese relative a:

  • prestazioni rese da un medico generico (incluse quelle per visite e cure di medicina omeopatica);
  • acquisto di medicinali (anche omeopatici) da banco e con ricetta medica;
  • prestazioni specialistiche;
  • analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie;
  • prestazioni chirurgiche;
  • ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici;
  • trapianto di organi;
  • cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno);
  • acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (comprese le protesi sanitarie);
  • assistenza specifica infermieristica e riabilitativa;
  • ecc.

Pedicure curativo, è spesa sanitaria detraibile: i requisiti

Per spese sanitarie sostenute dal 2020, ai fini della detrazione è necessaria che la fattura o il documento di spesa risulti pagata con strumento tracciabile (bonifico ordinario, assegno, carta di credito, ecc.). È ammessa la detrazione per spese sanitarie pagate in contanti solo per acquisto di farmaci, acquisto di dispositivi medici e prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o strutture private accreditate al SSN (servizio sanitario nazionale).

Inoltre ricordiamo che è prevista la franchigia di 129,11 euro. Quindi, la detrazione 19% si applica solo sull’importo di spese sanitarie che complessivamente superano la citata soglia.

Detto ciò, per rispondere al lettore, come detto, nella detrazione rientrano anche le spese sanitarie per assistenza infermieristica e riabilitativa. In tal caso, lo sgravio fiscale spetta solo se la prestazione è resa figure professionali sanitarie rientranti tra quelle di cui al DM 29 marzo 2023.

Tra queste figure rientra anche il “podologo” ma non rientra “l’estetista”. In conclusione, il pedicure curativo/riabilitativo del piede può rientrare tra le spese sanitarie detraibili ma solo se fatto dal podologo e non dall’estetista.

Resta fermo che, ai fini della detrazione, la spesa deve risultare pagata con strumento tracciabile. Non serve obbligatoriamente la prescrizione medica. Dai chiarimenti sulle detrazioni 19% (Circolare n. 14/E del 2023), si evince anche che dal documento di spesa rilasciato dal podologo devono risultare la figura professionale che ha reso la prestazione e la descrizione della prestazione sanitaria resa.