Costa di più aprire o mantenere la partita Iva? Come canta J-Ax: “Il commercialista, lui si è un vero gangsta, lui è la vera rock star, io di certo ho sbagliato mestiere”.

Tante sono le persone che pronte ad aprire la partita Iva si rivolgono a un commercialista o, comunque, a un esperto del settore per avere il giusto supporto nella fase iniziale e nella gestione della propria attività. Ma quali sono i costi con cui dover fare i conti?

Partita IVA: costa più aprirla o mantenerla?

Una domanda che si pongono tutti coloro che si apprestano a lavorare in proprio come, ad esempio, un nostro lettore che, a tal proposito, ci chiede:

Buongiorno, mi chiamo Marco e da qualche anno lavoro come grafico presso un’azienda della mia città. Sono riuscito a mettere da parte qualche risparmio e mi piacerebbe investire in un’attività tutta mia. Ho però una gran paura di non riuscire a sostenere le varie spese. Vi contatto quindi per chiedervi se potreste gentilmente fare una panoramica dei vari costi per aprire e mantenere la partita Iva. Grazie in anticipo per la risposta”.

Tutti coloro che desiderano lavorare in modo autonomo devono fare necessariamente i conti con la tanto temuta Partita Iva.

Come spiegato sul sito dell’Agenzia delle Entrate:

“La partita Iva è un codice di 11 cifre che identifica univocamente gli operatori che intendono svolgere un’attività economica nel territorio dello Stato”.

Quanto costa aprire la partita Iva

Nel momento in cui si decide di aprire la partita Iva bisogna effettuare tutta una serie di scelte, come ad esempio il settore di attività, la forma giuridica e il regime contabile e fiscale. Scegliere di aderire al regime forfettario, piuttosto che a quello semplificato o ordinario, ha un impatto diverso sugli adempimenti da rispettare e sulle spese da sostenere.

Una volta effettuata un’accurata valutazione dei vari aspetti è possibile compilare i moduli ad hoc che dovranno essere consegnati all’Agenzia delle Entrate entro trenta giorni dall’inizio dell’attività.

Nel caso in cui si tratti di un libero professionista, tale richiesta può essere fatta in modo del tutto gratuito grazie all’apposito servizio online. In alternativa è possibile rivolgersi a un Caf o commercialista che richiederanno inevitabilmente un compenso per il lavoro svolto.

Se, invece, si tratta di un’attività di natura commerciale o artigianale bisogna sostenere inevitabilmente dei costi per la relativa apertura. Tra questi si citano i diritti di segreteria, l’imposta di bollo, il diritto camerale e la SCIA. La decisione di di affidarsi a un intermediario comporta inevitabilmente dei costi aggiuntivi che oscillano tra i 300 euro e i 500 euro.

Quanto costa mantenere la partita Iva

Anche i costi per mantenere la partita Iva risultano differenti a secondo del tipo di attività. Nel caso in cui si opti per il regime fiscale ordinario, ad esempio, bisogna pagare l’Irpef con percentuali che oscillano dal 23% al 43%. Coloro che aderiscano al regime forfettario pagano il 5% nei primi cinque anni, per poi arrivare a quota 15%. L’ammontare dei contributi, a sua volta, risulta differente a seconda che si tratti di un libero professionista oppure di una ditta individuale.

A seconda del regime fiscale, inoltre, il compenso del commercialista oscilla da quota 700 euro fino a 1.500 euro annui. Stabilire a priori quanto costi aprire e mantenere una partita Iva, quindi, non è possibile. Se interessati vi consigliamo di rivolgervi a degli esperti del settore per farvi fare dei preventivi e avere così un quadro più chiaro della situazione. Il tutto tenendo conto delle proprie aspettative ed effettive disponibilità finanziarie.