Il coronavirus ha fermato anche lo sport, da quello professionale a quello amatoriale. Ma lo sport, che per molti è passione, a tutti i livelli per alcuni è lavoro. Con le palestre chiuse (e le associazioni sportive) stanno a casa personal trainer, istruttori, tecnici e allenatori. Considerate anche le richieste di categoria, nel decreto “Cura Italia” approvato dal Governo per contenere l’emergenza economica determinata dal coronavirus trova spazio la tutela di queste categorie professionali che, fino ad oggi, non sono rientrate in interventi di welfare.

Quasi sempre infatti istruttori e pt lavorano con contratto atipico. Ecco perché, alla notizia della chiusura di palestre e associazioni sportive, in molti hanno temuto di non avere entrate.

Lo sport ai tempi del coronavirus: quali bonus e tutele per allenatori e personale trainer

Il decreto ha riconosciuto anche a chi lavora come dipendente nel mondo dello sport la possibilità di accedere alla nuova casa integrazione in deroga.

Ma l’aspetto più interessante riguarda l’indennità di 600 euro (riconosciuta una tantum) per  i collaboratori delle società sportive e delle associazioni dilettantistiche e degli enti di promozione sportiva ovviamente purché regolarmente registrati. Indipendentemente dallo status giuridico, dunque, anche queste categorie di lavoratori possono avere accesso al bonus 600 euro per partite IVA e autonomi. Il contributo resterà in essere fino a che le palestre e le strutture sportive in genere resteranno chiuse. Lo ha garantito il ministro dell’Economia Gualtieri che ha precisato anche che potranno fare domanda anche coloro che non arrivavano ad una soglia di guadagni pari a 10 mila euro l’anno.

Associazioni sportive: sospesi i pagamenti

Ai gestori di strutture sportive, associazioni professionistiche e dilettantistiche, palestre, scuole di danza, piscine etc è riconosciuta la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria fino al 31 maggio 2020. La nuova scadenza (senza sanzioni o interessi) è fissata al 30 giugno 2020 (salvo possibilità di rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di importo equivalente a decorrere dal mese di giugno 2020)

Le proposte sono state ben accolte dal settore sportivo.
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha voluto ringraziare “il Governo, il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e in particolare il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, dimostratisi sensibili verso le nostre istanze. Trovare soluzioni in grado di fronteggiare questa grave criticità è frutto di un continuo confronto con le istituzioni, così come l’individuazione di altri provvedimenti economici e normativi che rilancino l’intero sistema, in perfetta sintonia con le esigenze del Paese“.
Proprio mentre arriva la notizia del rinvio degli Europei di calcio, questa rappresenta una piccola vittoria nell’emergenza. Il ministro Vincenzo Spadafora ha commentato soddisfatto: “Il mondo dello sport ha davvero fatto squadra. Nelle ultime ore io e i miei uffici siamo stati in contatto costante con il Coni, il Comitato Paralimpico, Sport e Salute, le Federazioni sportive e gli Enti di Promozione per studiare insieme le misure urgenti e indifferibili per dare una prima, importante risposta alla crisi del settore a causa del coronavirus. Ci siamo mossi in grande sintonia, e voglio ringraziare ciascuno per la disponibilità dimostrata e la collaborazione. Ho rinnovato a tutti i miei interlocutori, trovando immediata adesione, l’invito a convocare entro due settimane una giunta straordinaria del Coni e del Cip, naturalmente in teleconferenza, per iniziare subito a studiare le norme e le azioni da mettere in campo, speriamo al più presto, per rilanciare le attività sportive a tutti i livelli”.