Niente campionato di Serie A e, per il momento, nemmeno Champions ed Europa League. La UEFA ha disposto il rinvio delle gare in programma per la prossima settimana. Il motivo resta lo stesso: il Coronavirus. La pandemia ha “congelato” il calcio europeo, a partire dall’Italia. Siamo rimasti fermi alla 26-esima giornata, anzi ben otto squadre di gare ne hanno giocate 25. Lo stop è stato decretato fino al prossimo 3 aprile dal governo, ma non è detto che non venga prorogato, né che la stessa Lega di Serie A non finisca per gettare la spugna, anche perché di tempo per recuperare ve ne sarebbe molto poco, specie se la UEFA non rinviasse gli europei.

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Tutto questo, mentre il presidente americano Donald Trump ha chiesto il rinvio dei Giochi Olimpici, in programma questa estate a Tokyo. E per la prima volta, il comitato organizzatore si è detto disponibile a valutare l’ipotesi. Negli USA, poi, la stessa Nba ha sospeso il campionato di basket. Insomma, pian piano si sta fermando tutto il mondo dello sport, e un po’ ovunque.

Le ripercussioni sui bilanci delle società si fanno già sentire. Gli stipendi devono essere pagati lo stesso, mentre le entrate si sono arrestate. La gara di ritorno di Champions per l’accesso ai quarti tra Juventus e Lione si terrà in data da destinarsi e per le casse bianconere significa minore liquidità in ingresso in questa difficile fase, stimabile in almeno 3 milioni di euro. Tra l’altro, l’intero staff del club torinese si trova in quarantena, dopo che il difensore Daniele Rugani è risultato positivo al test del Coronavirus. Non ci voleva proprio. Chissà ormai se e quando la Juve potrà disputare la prossima gara, anche solo a porte chiuse!

Juventus, Roma e Lazio in forte calo

Nel frattempo, i crolli in borsa ci sono stati.

Tre le società quotate a Piazza Affari nella Serie A. Oltre a quella di Andrea Agnelli, anche le due capitoline: Roma e Lazio. Partiamo proprio dalla big delle big. Il titolo ha perso quasi la metà quest’anno (dati considerati a poco prima del boom di Piazza Affari di venerdì pomeriggio), arretrando al venerdì scorso a 67 centesimi di euro, dopo essere sprofondata a 55 nella seduta precedente, quella drammatica del -17% accusato dall’Ftse Mib. In denaro, la perdita ammonta a 770 milioni di euro, visto che la Juve in borsa capitalizza ormai solo 890 milioni contro gli 1,66 miliardi di inizio 2020. E come sappiamo, anche a seguito di questo trend negativo, il titolo verrà delistato dal listino principale e inserito nel MidCap.

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Non va molto meglio alle romane. Il titolo della Roma sprofonda del 38%, scendendo a una capitalizzazione inferiore a 270 milioni, perdendo quasi 165 milioni. E nemmeno la Lazio, che pure ha sorpreso tutti positivamente per i risultati in campo oltre ogni previsione, a 1 punto dal vertice fino alla sospensione del campionato e distanziando di ben 8 punti l’Inter, pur con una partita giocata in meno da questa, riesce a contenere le perdite, segnando un tonfo del 35%, pari a 35 milioni in meno di capitalizzazione, con quest’ultima scesa a circa 66 milioni.

Facendo la somma, questi tre club complessivamente hanno perso quest’anno sui 970 milioni, insomma qualcosa come quasi 1 miliardo di euro. E chiaramente, se fossero molte di più le società quotate, le perdite conclamate salirebbero repentinamente. Per il calcio, i cali accusati in borsa risultano mediamente superiori a quelli generali, segno che il comparto venga percepito maggiormente esposto al Coronavirus. In effetti, le manifestazioni di massa risultano le più colpite dai decreti e non potrebbe essere altrimenti.

Certo, se gli europei di calcio venissero rinviati, le partite sospese avrebbero il tempo di essere recuperate e buona parte delle perdite si tradurrebbe in recuperi.

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