Con il messaggio n. 773 del 16-02-2022, l’Inps ha comunicato nuove modalità di inserimento e di modifica dell’IBAN per i trattamenti di fine servizio e i trattamenti di fine rapporto (TFS-TFR) da parte del cittadino attraverso il servizio online “Sistema Unico Gestione IBAN” (SUGI).

La nuova procedura sarà propedeutica al riconoscimento dei pagamenti da parte dell’Inps che, in caso contrario, potrebbe bloccarli.

Come funziona il nuovo Sistema Unico Gestione IBAN dell’Inps per i pagamenti TFR e TFS

Dal 21 febbraio 2022 è stato rilasciato sul portale Inps (Inps.it) il nuovo servizio online denominato “Sistema Unico Gestione IBAN” (SUGI).

Il servizio, di fatto, prevede l’integrazione con i gestionali di pagamento dei trattamenti di fine servizio e dei trattamenti di fine rapporto (TFS-TFR) della Gestione Dipendenti Pubblici. L’obiettivo è acquisire direttamente dal cittadino o tramite un Istituto di patronato l’indicazione dell’IBAN sul quale potrà essere accreditata la prestazione spettante.

Pertanto, a seguito della comunicazione inviata via e-mail e/o sms al cittadino, quest’ultimo dovrà inserire o modificare l’IBAN attraverso il nuovo sistema. Il servizio con riferimento alla pratica TFS/TFR o alla relativa rata, esposta nell’apposita sezione del SUGI può avvenire direttamente o tramite patronato.

Pagamento TFR e TFS: come evitare il blocco dei pagamenti da parte dell’Inps

Portare a termine il procedimento di inserimento IBAN, tramite il nuovo servizio Inps, è fondamentale perché – come accennato sopra – dal completamento dell’iter di lavorazione della pratica di TFS/TFR dipende l’erogazione della prestazione.

I termini per il pagamento, invece, rimangono quelli della normativa vigente.

Domanda di riscatto ai fini TFR/TFS

I dipendenti pubblici possono chiedere il riscatto ai fini del conteggio per il TFS o il TFR , a seguito del pagamento di un onere a loro carico. Procedimento questo che permette la valutazione dei periodi non coperti da contribuzione.

Le domande di riscatto di periodi ai fini del TFR/TFS sono presentate dai dipendenti dello Stato per il tramite dell’amministrazione di appartenenza. Per istruire le pratiche relative alle richieste dei propri dipendenti, gli uffici PA incaricati devono scannerizzare la domanda presentata dal titolare, compilata e firmata in tutte le sue parti, e certificare i periodi oggetto della domanda stessa. L’operatore pubblico invia poi la domanda online all’INPS attraverso il servizio dedicato.

Per quesiti o dubbi riguardanti il nuovo sistema, gli enti possono rivolgersi all’indirizzo mail [email protected], indicando nell’oggetto “Domanda riscatto ai fini TFS / TFR – Stato”.

Attualmente ci sono tre modalità diverse per accedere al servizio, ovvero tramite:

  • Portale servizi Gestione Dipendenti Pubblici (riservato a Amministrazioni, enti e aziende), la procedura serve a visualizzare i servizi per amministrazioni, enti e aziende iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici
  • Riscatti TFR/TFS – Servizi, la procedura serve a inviare la domanda e/o esonero di riscatto, simulare il calcolo dell’onere, anticipare l’estinzione e/o rinunciare al riscatto;
  • Portale servizi Gestione dipendenti pubblici (riservato a lavoratori e pensionati), la procedura serve a visualizzare i servizi per i lavoratori e pensionati iscritti alla Gestione dipendenti pubblici.

Il termine ordinario per l’emanazione dei provvedimenti è stabilito dalla legge n. 241/1990 in 30 giorni. In alcuni casi la legge può fissare termini diversi. Ad esempio: 55 giorni per la pensione di vecchiaia; 90 per la pensione di anzianità o anticipata (in cumulo e in totalizzazione); 85 giorni per la pensione di inabilità; fino a 115 giorni per la pensione di invalidità specifica. Sul sito Inps, comunque, è possibile visualizzare l’elenco completo per ogni prestazione, con tabella annessa indicante anche il relativo responsabile.