Ci sono tanti grandi cervelli che hanno lasciato l’Italia e si trovano all’estero. Però sono persone che vivono una condizione diversa: per gli italiani sono emigrati, per chi li accoglie sono ospiti“, ha affermato qualche tempo fa Emanuele Filiberto di Savoia. In effetti sono tanti gli italiani che hanno deciso di lasciare il nostro Paese con la speranza di migliorare le proprie condizioni di vita.

Trovare lavoro in Italia, d’altronde, risulta sempre più difficile. Lo sa bene il governo che cerca di aiutare le persone economicamente disagiate attraverso delle misure ad hoc.

Tra queste si annovera il reddito di cittadinanza che sarà protagonista di importanti cambiamenti in seguito alle nuove regole previste dalla manovra approvata dal governo Meloni. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Ora il governo punta a togliere il reddito di cittadinanza a chi passa troppo tempo all’estero

Nei piani della coalizione di centro destra, guidata dal partito di Giorgia Meloni, c’è il superamento del reddito di cittadinanza. Proprio quest’ultimo è finito al centro dell’attenzione della manovra approvata dall’esecutivo, che porta con sé tante novità.

In particolare il governo punta ad una stretta sui controlli sui percettori del reddito di cittadinanza. Entrando nei dettagli si intende verificare che i percettori del reddito di cittadinanza vivano in Italia. Nel caso in cui si tratti di persone che in realtà vivono all’estero, decade il diritto al sussidio in questione.

Per gli occupabili sussidio lampo di 8 mesi

Nel mirino del governo si annoverano anche gli occupabili, ovvero persone aventi un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico che sono in grado di lavorare. Come sottolineato dal Premier Giorgia Meloni nel corso del suo discorso alla Camera per la fiducia, d’altronde, non si combatte la povertà con l’assistenzialismo, bensì con il lavoro.

Proprio partendo da questo presupposto il governo vuole apportare delle modifiche al reddito di cittadinanza, affinché quest’ultimo venga riconosciuto solamente ai soggetti che non possono lavorare. Entrando nei dettagli, così come si evince dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il DDL Bilancio approvato dal CDM prevede un periodo transitorio verso l’abolizione del reddito di cittadinanza. A partire dal 1° gennaio 2023 alle persone occupabili:

“è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, il beneficio del reddito decade come nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua. Il reddito di cittadinanza sarà abrogato il 1 gennaio 2024 e sarà sostituito da una nuova riforma”.