I dati parlano chiaro: è crollo delle domande per Opzione Donna. Come canta Massimo Di Cataldo con il brano Se adesso te ne vai: “Se adesso te ne vai e fai crollare il mondo su di me. Adesso te ne vai ed io non vivo più. Lo so mi abituerò a camminare senza averti accanto, non è così per te che lo sapevi già”.

Parole che molti lavoratori potrebbero dedicare ai trattamenti pensionistici. Per accedere a quest’ultimi, infatti, bisogna aver maturato determinati requisiti anagrafici e contributivi.

Peccato che non sempre al raggiungimento di certi requisiti si riesca a tagliare l’importante traguardo della pensione. Questo perché le modalità di accesso possono essere oggetto di continui cambiamenti. Molti lavoratori, ad un passo dall’obiettivo, si ritrovano così a dover rimandare ancora l’uscita dal lavoro.

Opzione Donna 2024, è crollo delle domande: chi non ha i requisiti e chi rifiuta la penalizzazione

Oltre a coloro che non vanno in pensione per l’assenza dei requisiti, c’è anche chi rifiuta di proprio spontanea volontà. Ne sono un chiaro esempio le molte lavoratrici che hanno deciso di non sfruttare Opzione Donna onde evitare di dover fare i conti con una pesante penalizzazione sull’importo dell’assegno. A tal proposito parlano chiaro i dati dell’ultimo monitoraggio dell’Osservatorio Inps in base ai quali, da gennaio a marzo 2024, solo 1.276 lavoratrici hanno deciso di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro attraverso Opzione donna.

Un crollo delle domande che sembra trovare le sue cause proprio nella  penalizzazione dell’importo dell’assegno. Il calcolo di quest’ultimo, ricordiamo, viene effettuato utilizzando il metodo contributivo. Ne consegue che le lavoratrici interessate rischiano di fare i conti con un taglio sull’assegno pari a circa il 20% – 30% dell’importo a cui avrebbero diritto se il calcolo venisse effettuato con il sistema misto. Il peso della penalizzazione differisce in base al pro-rata retributivo a cui si rinuncia e alla progressività della carriera.

Entrando nei dettagli, 518 donne su 1.276 di coloro che hanno aderito ad Opzione donna nel primo trimestre del 2024 percepiscono un assegno inferiore a mille euro. 505 donne percepiscono un assegno pensionistico tra mille e 1.500 euro. Soltanto 152 donne hanno una pensione tra 1.500 e 2 mila euro. Mentre 101 donne andate in pensione con Opzione Donna percepiscono più di 2 mila euro.

I requisiti per accedere ad Opzione Donna

Oltre alla penalizzazione sull’importo dell’assegno, molte donne sono costrette a rinviare l’uscita dal mondo del lavoro perché non in possesso dei requisiti necessari. Rispetto a qualche anno fa, infatti, accedere a Opzione Donna è sempre più complicato. Prorogata per l’anno in corso, come riportato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto le seguenti novità:

  • Nuove condizioni per “Opzione Donna”. Per il 2024,è innalzato il requisito anagrafico per l’accesso ad Opzione Donna. Dal 1° gennaio 2024, saranno necessari 61 anni di età, a fronte del precedente requisito di 60 anni, confermando quando previsto dalla precedente versione del beneficio circa i requisiti di anzianità contributiva e la riduzione dell’età anagrafica per l’accesso allo strumento, parametrato sulla presenza di figli“.

Il limite anagrafico può essere abbattuto di un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di due anni. Le lavoratrici con due o più figli, pertanto, possono andare in pensione grazie ad Opzione Donna all’età di 59 anni.