Sei un commerciante che hai omesso il versamento dei contributi previdenziali INPS ed ora vuoi sapere se puoi ricorrere al ravvedimento operoso?

In questo articolo troverai la risposta al tuo dubbio

Ravvedimento operoso: che cos’è

Il ravvedimento operoso possiamo definirlo come la strada che permette di metterti “spontaneamente” in regola con il fisco, prima che quest’ultimo se ne accorga.

Con il ravvedimento paghi una sanzione notevolmente ridotta rispetto a quella piena prevista per la violazione che hai commesso. Esso è regolato dall’art. 13 del D. Lgs. n. 472 del 1997.

Nel dettaglio la sanzione ridotta è pari a:

  • a 1/10 di quella ordinaria nei casi di mancato pagamento del tributo o di un acconto, se esso viene eseguito nel termine di trenta giorni dalla data di scadenza
  • a 1/9 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avviene entro il novantesimo giorno successivo al termine per la presentazione della dichiarazione, oppure, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro novanta giorni dall’omissione o dall’errore
  • a 1/8 del minimo, se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione, oppure, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro un anno dall’omissione o dall’errore
  • a 1/7 del minimo, se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione oppure, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro due anni dall’omissione o dall’errore
  • a 1/6 del minimo, se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avviene oltre il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione, oppure, quando non è prevista dichiarazione periodica, oltre due anni dall’omissione o dall’errore
  • a 1/5 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avviene dopo la constatazione della violazione (ai sensi dell’articolo 24 della legge 7 gennaio 1929, n. 4), salvo nei casi di mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto o di omessa installazione degli apparecchi per l’emissione dello scontrino fiscale)

Per metterti in regole, devi versare:

  • il tributo omesso;
  • la sanzione ridotta (nelle misure di cui sopra a seconda di quando ti ravvedi);
  • gli interessi al tasso annuo legale per ogni giorno di ritardo.

Omessi contributi INPS: c’è l’avviso di pagamento

Il ravvedimento è ammesso certamente per i tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate (IRPEF, IRAP, IVA, ecc.) e dagli enti locali (IMU, TARI; ecc.).

Riguardo, invece, i contributi INPS non è ammesso ravvedimento. Secondo, infatti, la vigente disciplina, i contributi previdenziali obbligatori (tra i quali vi rientrano quelli artigiani e commercianti).

Come, infatti, puoi apprendere anche dal sito istituzionale dell’INPS, il recupero dei contributi obbligatori non versati per artigiani, commercianti, lavoratori agricoli autonomi, aziende con dipendenti e lavoratori iscritti alla Gestione Separata, tramite l’invio di avviso di pagamento e, nel caso in cui il debito contestato non venga pagato, l’emissione di cartella esattoriale.

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