Il governo ha accolto il malcontento generato dal recente provvedimento dell’Agenzia Entrate che promuove l’adempimento spontaneo da parte di quei contribuenti in regime forfettario che, con riferimento al Modello Redditi 2022 (anno d’imposta 2021) hanno omesso la compilazione del quadro RS non compilando i righi obbligatori.

Il provvedimento dice di provvedere alla presentazione della dichiarazione redditi integrativa entro il 30 novembre 2023. Una data che coincide esattamente anche con la scadenza del Modello Redditi 2023 (anno d’imposta 2022). Cosa questa che andrebbe a a creare un accavallamento di adempimenti e un aumento della mole di lavoro per gli operatori del settore (commercialisti, consulenti del lavoro, ecc.).

Da qui, il generale malcontento.

L’obbligo dichiarativo è ai fini informativi

Il Quadro RS del Modello Redditi contiene anche alcuni righi che devono essere compilati da chi ha partita IVA in regime forfettario. La compilazione è, ai fini informativi, con riferimento all’anno d’imposta oggetto della dichiarazione redditi. Ad ogni modo occorre distinguere tra esercenti attività d’impresa e esercenti attività di lavoro autonomi.

Gli esercenti attività d’impresa sono chiamati a compilare:

  • rigo RS375 (numero complessivo di mezzi di trasporto/veicoli posseduti e/o detenuti a qualsiasi titolo per lo svolgimento dell’attività alla data di chiusura del periodo d’imposta)
  • rigo RS376 (costo sostenuto per l’acquisto di materie prime e sussidiarie, semilavorati e merci, inclusi gli oneri accessori di diretta imputazione e le spese sostenute per le lavorazioni effettuate da terzi esterni all’impresa)
  • rigo RS377 (costi sostenuti per il godimento di beni di terzi)
  • rigo RS378 (ammontare complessivo delle spese sostenute nel corso del periodo d’imposta per gli acquisti di carburante per autotrazione).

Gli esercenti attività di lavoro autonomo, invece, compilano:

  • rigo RS381, dove indicare il dato globale sui consumi, ossia le spese complessive sostenute nell’anno per: servizi telefonici compresi quelli accessori; consumi di energia elettrica; carburanti, lubrificanti e simili utilizzati esclusivamente per la trazione di autoveicoli.

Quadro RS omesso dai forfettari, un anno in più per rimediare

Al fine, quindi, di promuovere la regolarizzazione spontanea da parte dei contribuenti, l’Agenzia Entrate, con il Provvedimento Prot. n. 325550/2023, annunciava l’invio di comunicazioni contenente l’invito a regolarizzare, per chi (in regime forfettario) avesse omesso la compilazione dei relativi righi del Quadro RS del Modello Redditi 2022 (anno d’imposta 2021).

In particolare, è detto che i contribuenti che hanno commesso la violazione possono mettersi in regola presentando un Modello Redditi 2022 integrativo e ricorrendo al versamento della sanzione con il ravvedimento operoso.

Il provvedimento indica come termine ultimo per regolarizzare il 30 novembre 2023.

Il governo, tuttavia, con il decreto proroghe (approvato il 27 settembre 2023) accoglie le richieste di concedere più tempo visto che tale scadenza coincide anche con quella della Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2021). In dettaglio, l’esecutivo sposta la data per rimediare all’omissione al 30 novembre 2024.

Riassumendo…

  • l’Agenzia Entrate sta inviando lettere ai contribuenti forfettari
  • le lettere sono indirizzate ai forfettari che hanno omesso di compilare i righi obbligatori del Quadro RS del Modello Redditi 2022 (anno d’imposta 2021)
  • la comunicazione dice di potersi mettere in regola spontaneamente presentando il Modello Redditi 2022 integrativo entro il 30 novembre 2023 e versando la relativa sanzione con ravvedimento operoso
  • il decreto proroghe sposta la data del 30 novembre 2023 al 30 novembre 2024.