Il 2024 sarà all’insegna del cambiamento per il regime forfettario. Come canta Marco Masini con il brano Nel mondo dei sogni: “Perché in fondo sei tu che mi coccoli e poi ti diverti a cambiare programmi”. Parole che molti titolari di partita Iva, o aspiranti tali, potrebbero rivolgere al Governo.

Tante, infatti, sono le persone che hanno deciso di aderire al regime forfettario per beneficiare delle relative semplificazioni. Quest’ultime, però, diventeranno soltanto un mero ricordo. A partire dal prossimo anno, infatti, bisognerà fare i conti con nuovi obblighi che complicheranno tutto.

Nuovo regime forfettario 2024: chi entra, chi resta e chi esce (guida AdE)

Attraverso la legge di Bilancio 2023 il governo ha deciso di innalzare il limite dei ricavi e compensi da non oltrepassare. Passando da 65 mila euro a quota 85 mila euro all’anno. È stato inoltre stabilito che se nell’anno in corso si supera quota 100 mila euro di ricavi e compensi, il soggetto interessato esce automaticamente dal regime forfettario. Entrando nei dettagli, coloro che sono già titolari di partita Iva potranno continuare a beneficiare del regime forfettario a patto che i compensi o ricavi percepiti nel 2023 non superino quota 85 mila euro.

Prendendo come riferimento l‘anno di imposta 2024, se al 31 dicembre del prossimo anno registrano ancora compensi inferiori a 85 mila, allora potranno restare nel regime forfettario anche nel 2025. Se i compensi al 31 dicembre 2024 risulteranno superiore a 85 mila euro ma inferiore a 100 mila euro, beneficeranno del forfettario nel 2024 salvo poi uscirne da gennaio 2025. Se i ricavi superano quota 100 mila euro nel corso del 2024, i soggetti interessati usciranno dal forfettario. Questo a partire dall’operazione che comporterà il superamento di tale soglia.

Superamento della soglia di 100 mila euro di ricavi o compensi: quali sono gli effetti sulle annualità successive

Coloro che nel corso del 2023 oltrepassano la soglia di 100 mila euro di ricavi o compensi fuoriescono dal forfettario.

Ma cosa succede se nel 2024 l’ammontare dei comensi o ricavi risulta inferiore a 85 mila euro? Ebbene, come spiegato dall’Agenzia delle Entrate attraverso la circolare numero 32/E del 5 dicembre 2023:

“Stante l’innalzamento a 85.000 euro del predetto limite e in assenza di preclusioni normative in tal senso, pertanto, il contribuente che nel 2024 consegue ricavi o percepisce compensi entro tale soglia può, sussistendone gli ulteriori presupposti, rientrare nel regime forfetario a partire dal 2025, ancorché nel 2023 abbia superato il limite di 100.000 euro”.

Regime forfettario, limiti per chi comincia l’attività nel 2024

Coloro che apriranno la partita Iva nel corso del 2024 potranno accedere al regime forfettario. Salvo il caso in cui decidano di optare per il regime ordinario o superino nell’anno quota 100 mila euro di ricavi o compensi. Sempre attraverso la circolare numero 32/E, inoltre, viene sottolineato che restano:

“nell’alveo della disciplina del regime forfetario le operazioni fatturate anteriormente all’incasso che ha comportato il superamento dei 100.000 euro; tali operazioni non devono, quindi, essere evidenziate nella dichiarazione annuale (relativa alla frazione di anno in cui il contribuente transita nel regime ordinario), neppure nell’ipotesi in cui il corrispettivo di tali operazioni sia incassato successivamente a quello che ha comportato il superamento del limite di 100.000 euro”.

In caso di dubbi sui requisiti richiesti per entrare o restare nel regime forfettario si consiglia di consultare la circolare dell’Agenzia delle Entrate prima citata. Oppure rivolgersi a un esperto in materia, come un commercialista, che potrà fornire informazioni dettagliate in merito.