Oltre ai benefici fisici e mentali, le cure termali possono anche avere un impatto positivo sul sistema immunitario, aumentando la resistenza a virus e infezioni.

Tuttavia, i costi per accedere a queste terapie possono variare notevolmente a seconda della località, della durata del trattamento e del tipo di cure scelte. In genere, una giornata in un centro termale può costare da 50 a 200 euro, mentre pacchetti più lunghi che includono alloggio e trattamenti multipli possono arrivare a costare migliaia di euro.

Per alleggerire la spesa, in alcuni casi, in presenza di requisiti, il legislatore considera le considera detraibili.

La detrazione cure termali è del 19% ed è annoverate tra quella prevista per le spese sanitarie.

I benefici per la salute fisica e mentale

Le cure termali, praticate sin dall’antichità, rappresentano una forma di terapia naturale che sfrutta le proprietà benefiche delle acque minerali per trattare diverse patologie e promuovere il benessere generale.

Questi trattamenti possono includere bagni termali, fanghi, inalazioni, e idropinoterapia, ciascuno con specifici benefici per la salute. Per esempio, i bagni termali sono noti per alleviare i dolori muscolari e articolari, migliorare la circolazione sanguigna e favorire il rilassamento mentale.

I fanghi termali, ricchi di minerali, sono utilizzati per trattare affezioni dermatologiche e reumatiche, grazie alle loro proprietà antiinfiammatorie e detox. Le inalazioni di vapore aiutano a liberare le vie respiratorie, beneficiando coloro che soffrono di sinusiti o bronchiti croniche.

Detrazione cure termali: requisiti e importo

La detrazione delle spese sostenute per le cure termali può rappresentare un significativo vantaggio fiscale per chi cerca trattamenti sanitari specializzati. Importante precisare che tale detrazione si applica soltanto alle spese direttamente correlate ai trattamenti termali, escludendo quelle relative al viaggio e al soggiorno.

Le spese per le cure termali sono detraibili al 19%. Rientrano tra le spese sanitarie con franchigia di 129,11 euro. Un aspetto cruciale per accedere a questo beneficio fiscale è la necessità di una prescrizione medica che attesti il nesso tra le cure termali e la specifica patologia trattata, confermando così la loro natura terapeutica.

Lo sgravio è per cassa. Quindi, nel 730/2024 si detraggono le spese “pagate” nel 2023 per se stessi e per familiari a carico.

Per beneficiare della “detrazione cure termali”, è essenziale conservare adeguatamente la documentazione comprovante le spese. Questi documenti includono la ricevuta del ticket sanitario, nel caso in cui le cure siano state erogate attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, e le ricevute delle spese sostenute se le cure sono state effettuate direttamente presso una struttura termale. Inoltre, se le cure termali vengono fornite da strutture non pubbliche oppure private ma NON accreditate dal Servizio Sanitario Nazionale, è importante che il pagamento sia effettuato tramite metodi tracciabili, per garantire la trasparenza e la verificabilità delle transazioni.

Riassumendo

  • le cure termali possono essere necessarie anche per scopi terapeutici
  • se c’è prescrizione medica sono detraibili nella misura del 19%
  • sono detraibili solo quelle strettamente dirette alla cura (quindi, non anche le spese di viaggio, vitto e alloggio)
  • se la prestazione è goduta presso strutture sanitarie NON pubbliche o presso strutture private non accreditate SSN, ai fini dello sgravio fiscale il pagamento deve risultare da strumento tracciabile.