Il canone RAI è un argomento tornato prepotentemente in voga adesso perché si sta discutendo di eliminarlo dalla bolletta dell’energia elettrica. Ormai da anni i contribuenti italiani si sono abituati a pagare il canone RAI direttamente con la bolletta dell’energia elettrica. Ma non senza qualche problema per molti contribuenti e non senza polemiche soprattutto negli ultimi tempi visto l’aumento esponenziale del costo dell’energia. La politica sta provando la soluzione per eliminare il canone RAI dalla bolletta e trovare un altro modo per incassarlo.

Resta il fatto che al momento il canone RAI è dovuto a rate sulle bollette dell’energia elettrica. Molti però chiedono una soluzione per non pagarlo più. Ed effettivamente alcune soluzioni per non pagare il canone RAI e restare in regola con la Legge esistono. 

“Salve, sismo una famiglia composta solo da marito e moglie. Io ho 35 anni, mia moglie 40. Con la bolletta della luce ogni due mesi versiamo anche il canone RAI. Lo trovo una cosa assurda e fastidiosa, perché per esempio nel 2020 ho dovuto pagare le bollette e le relative commissioni anche quando avevo un importo della bolletta a credito. Infatti per diversi mesi il mio fornitore di energia elettrica mi ha restituito, tramite sgravio sui consumi delle bollette successive, un credito di 400 euro. In pratica la bolletta dell’energia elettrica mi arrivava con il segno meno ma ha dovuto comunque pagarla per via dei 18 euro di canone RAI. Premetto che io e mia moglie la TV nemmeno l’accendiamo, Salvo rari casi. Ormai facciamo tutto tramite Internet, tra PC e smartphone. Perfino un film lo vediamo ormai in streaming. Come posso fare per non pagare il canone RAI?” 

Il canone RAI l’oggetto della discordia tra Stato e contribuenti 

Il canone RAI insieme al bollo auto, all’IMU, alla TASI e alla tassa sui rifiuti sono probabilmente i balzelli che più gli italiani contestano.

Si tratta di tasse che vanno pagate annualmente e che spesso i contribuenti non capiscono il perché è dovere pagarle. Partendo dal presupposto che una tassa è sempre una tassa e se lo Stato chiede di pagarla, è diritto morale e civico di ogni cittadino, adempiere all’obbligo, sul canone RAI il discorso può essere anche diverso. Dal momento che si paga per il possesso di un televisore che trasmette i canali della TV di Stato, sembra quasi che la tassa sia un corrispettivo dovuto ad un servizio reso dallo stato alla collettività. Ma se qualcuno questo servizio non lo utilizza perché dovrebbe pagarlo?  

Esenzioni canone RAI ce ne sono, ma sono particolari 

Esistono diverse tipologie di esenzione per il canone RAI, come possono essere quelle legate alle invalidità oppure quelle legate a questioni reddituali o di età. Per esempio gli over 75 non sono tenuti al versamento del canone RAI, con un’esenzione permanente e duratura che è una legge dello Stato. I nostri lettori però, essendo giovani non hanno diritto ad essere esonerati dal pagamento del canone. Canone che pertanto viene caricato, normalmente, in bolletta dell’energia elettrica. Tutto accade in automatico, anche nel momento in cui si va a formare una nuova famiglia. Nel momento in cui si allaccia una nuova utenza per uso residenziale, si viene assoggettati al pagamento del canone RAI.

Vige la presunzione di possesso

In pratica lo Stato presume la presenza in casa di un televisore adibito alla ricezione dei canali della TV di Stato. Se il televisore non esiste, deve essere il diretto interessato a comunicare all’Agenzia delle Entrate che non si è tenuti al versamento del canone RAI. Esenzione per l’assenza di apparecchio. Sul sito ufficiale del fisco italiano infatti esistono i modelli di esonero, autentiche domande da inoltrare all’Agenzia delle Entrate.

Invio obbligato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno e senza plico. In pratica bisogna chiedere di essere considerati esenti al fisco italiano. 

Isola ecologica, rottamazione dell’apparecchio e domanda all’Agenzia delle Entrate 

Non basta però presidente della domanda perché anche se è raro, addetti al controllo possono presentarsi al domicilio dell’interessato per controllare la Reale presenza o meno di un apparecchio televisivo in casa. La soluzione ideale sarebbe quella di recarsi ad un’isola ecologica presente nelle varie città e nei vari paesi italiani, e consegnare l’apparecchio facendosi rilasciare la ricevuta di demolizione. In questo modo l’istanza presentata all’Agenzia delle Entrate avrebbe un altro genere di valore. Resta il fatto che fin quando in casa è presente un apparecchio televisivo, il canone RAI è sempre dovuto. Nonostante i nostri due lettori dichiarino di guardare i notiziari e altri programmi direttamente sul PC tramite la connessione Internet, fin quando hanno un apparecchio radiotelevisivo in casa, sono assoggettati al canone. Va sottolineato anche che il canone RAI è dovuto soltanto su un apparecchio per ogni nucleo familiare. In pratica se la famiglia anagrafica ha due case, il canone RAI è dovuto soltanto su una. Nel caso in cui il canone RAI venga caricato anche sulla seconda casa, bisogna chiedere, sempre tramite modello, all’Agenzia delle Entrate di considerare questa situazione ed eliminare da una delle due utenze la tassa.