Se davvero la sanatoria delle cartelle verrà già ritoccata da parte del Governo, il rischio che si perda una parte sostanziale del vantaggio della stessa sanatoria, è assai elevato. Parte dei debiti e delle cartelle che sono a carico dei contribuenti, potrebbero non essere più agevolabili. In pratica, potrebbe non essere più possibile rottamare o cancellare molte delle cartelle che inizialmente pareva si potessero rottamare. A seguito delle lamentele da parte dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), qualcosa potrebbe seriamente cambiare.
Lamentele che hanno riguardato la cancellazione d’ufficio anche di quelle cartelle relative a tasse e balzelli che i contribuenti devono versare a questi enti locali. E il Governo sta provvedendo a tirare dentro questo provvedimento proprio le amministrazioni locali, chiamate forse a dire la loro.

Le amministrazioni locali potrebbero bloccare la cancellazione delle cartelle esattoriali

multe
E così si può arrivare a un autentico giro di vite della sanatoria. E sono le multe per infrazioni del Codice della Strada quelle che più rischiano di restare al di fuori di quella sanatoria, che invece sembrava dover essere più a vasto raggio. Naturalmente non tutte le multe, ma molte di esse potrebbero non essere cancellate o cancellabili. In ogni città e in ogni paese della nostra penisola incorrere in violazioni del Codice della Strada non è certo un evento raro. Carabinieri, Polizia ma anche Vigili Urbani, sono gli organi accertatori che comminano le multe per una o più violazioni del Codice di comportamento degli automobilisti. Quando le multe vengono comminate dalla Polizia Locale è evidente che queste vanno pagate al Comune di residenza del cittadino, che è anche quello per cui la Polizia Locale presta servizio. Fatta questa debita premessa, è evidente che portare dentro la cancellazione o la rottamazione anche queste multe, significa tagliare una parte delle risorse su cui questi enti puntano per far quadrare il bilancio.
Il rischio dissesto è un rischio per molti Comuni della penisola. Per questo sulla sanatoria comincia a serpeggiare l’ipotesi di dare più poteri ai Comuni anche di fronte alla cancellazione multe.

Non è detto che sia possibile cancellare tutte le cartelle

Molti contribuenti ci scrivono chiedendo numi riguardo a quello che sta succedendo per la sanatoria delle cartelle.
“Buonasera, mi chiamo Mauro e sono un vostro affezionato lettore. Ho letto con interesse i vostri vari articoli riguardo la senatoria delle cartelle esattoriali che il governo Meloni starebbe per introdurre a partire dal 2023. In genere pago le tasse, ma ho tre cartelle esattoriali relative a multe per infrazioni al Codice della Strada prese tra il 2012 e il 2013. Sono tutte multe per divieto di sosta, prese dal sottoscritto in una fase in cui nel mio Comune di residenza la questione parcheggi era diventata una questione politica. Non ho pagato queste multe più per ripicca che per mancata possibilità. Perché contestavo l’operato della locale Polizia Municipale proprio in relazione alla storia dei parcheggi. Adesso però visto che c’è in arrivo una sanatoria mi chiedevo se potevo riuscire finalmente a cancellare quelle multe. Sento dire di cancellazione d’ufficio delle cartelle antecedenti il 2015, come sono le mie cartelle esattoriali relative a queste tre multe. Sarà possibile quindi che quelle multe diventino non più dovute?”.

L’ultima parola passerà alle Giunte Comunali

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Scusandoci con il nostro lettore per il ritardo nella risposta, anche se a conti fatti è stato meglio dal momento che sulla sanatoria esistono novità, dobbiamo dargli una notizia che può sembrare cattiva ma che bisogna approfondire. Per quanto riguarda le sue multe, cioè quelle comminate dai vigili urbani del suo Comune di residenza, è probabile che molto dipenderà dal Sindaco. In pratica, una delle novità che sembra abbia discrete possibilità di essere introdotta adesso nella tregua fiscale varata dal governo Meloni con la Legge di Bilancio è un correttivo alla cancellazione delle cartelle.
Inizialmente sembrava che dovesse nascere una sanatoria totale per le cartelle di importo inferiore a 1.000 euro se affidate all’agente della riscossione entro il 2015. Adesso, assecondando le richieste dell’ANCI, potrebbe essere l’amministrazione comunale a dover dare l’ok alla sanatoria. L’ultima parola spetta, dunque, ai sindaci dei Comuni per dare il via libera alla cancellazione delle cartelle da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, o negarla. E per molti contribuenti, soprattutto se residenti in Comuni poco virtuosi come conti pubblici, potrebbe venire meno.

I motivi di questa nuova versione della cancellazione delle cartelle

Tutto parte dall’ANCI che ritiene ingiustificabile che soldi che i Comuni vantano come crediti, siano cancellati senza interpellare le autorità locali. Anche perché, sempre per l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, anche se datati prima del 2015 e quindi obsoleti, molti di questi crediti potrebbero essere incassati. E anche se non incassati, la mancanza di questi crediti nel bilancio, come detto in premessa, porta al rischio dissesto molti Comuni. E così mentre per la rottamazione delle cartelle sono i contribuenti indebitati a scegliere, per la cancellazione delle cartelle fino al 2015 la palla passa ai sindaci.