Altro che taglio del canone Rai, i venti di euro di riduzione si spostano solamente su altre tasse. Una situazione che fa venire in mente un brano di Francesco Salvi che canta:“C’è da spostare una macchina, c’è da spostare una macchina. Disk Jockey, c’è da spostare una macchina. Venga fuori qualcuno che da solo non ce la faccio a farcela, e basta! Quella macchina qua devi metterla la, quella macchina la devi metterla qua”.

A partire dalle auto in doppia fila fino ad arrivare ad una sedia fuori posto, in effetti, sono tante le cose che spostiamo ogni giorno.

Tra queste si annoverano anche i soldi. Ogni volta che compriamo qualcosa, infatti, stiamo contribuendo a far circolare del denaro. Un concetto ben chiaro alle forze di governo che hanno deciso di ridurre il canone Rai di venti euro. Soldi, quest’ultimi, che si sposteranno su altre tasse. Ecco cosa aspettarsi.

Nessun taglio del canone RAI: i venti euro si spostano solo su altre tasse

Di recente è stato approvato il disegno di legge di bilancio che ha portato con sé buone notizie per tutti coloro che speravano in un abbattimento dell’importo canone Rai dal 2024. Come si evince dal comunicato stampa sul canone del Consiglio dei Ministri infatti:

Diminuisce il canone Rai, da 90 a 70 euro all’anno. Alla riduzione corrisponde un’integrazione del finanziamento della Rai per le spese relative agli investimenti. La dotazione complessiva subisce, quindi, una lieve modifica in linea con i tagli previsti per i ministeri (da 440 a 420 milioni)”.

Anche il prossimo anno, quindi, il canone Rai continuerà ad essere addebitato nella bolletta per la fornitura di energia elettrica. A differenza del 2023, però, l’importo sarà più basso. Una riduzione particolarmente gradita da molti cittadini, che dovranno così sborsare meno denaro per accedere ai vari canali della TV pubblica.

Ma sarà davvero così? Sembra proprio di no. Questo perché la riduzione non consisterebbe in un vero e proprio taglio del canone Rai, bensì nello spostamento su altre tasse.

L’imposta, considerata una delle più odiate dagli italiani, dovrebbe restare pressoché invariata. La Rai, infatti, dovrebbe continuare a beneficiare degli stessi fondi. Solamente non otterrà tutti i soldi tramite addebito diretto del canone in bolletta, bensì riceverà una parte dei fondi grazie alla fiscalità generale. Con tale termine si fa riferimento all’insieme delle entrate fiscali ottenute grazie alle tasse. Quest’ultime sono pagate dai cittadini che, di conseguenza, continueranno a pagare il canone Rai. In pratica cambierebbe la forma, ma la sostanza resterebbe la stessa. Ovvero i cittadini continueranno a pagare il canone Rai.

Chi non deve pagare la tassa sulla TV di Stato

In attesa ulteriori comunicazioni da parte dell’esecutivo in merito all’effettivo impatto del canone Rai sulle tasche dei cittadini, è bene ricordare che anche nel 2024 saranno in molti a poter beneficiare della relativa esenzione. Tra questi si citano coloro che non hanno una televisione in casa, ma anche diplomatici, funzionari o impiegati consolari e militari stranieri. Non devono pagare tale tassa, inoltre, le persone con più di 75 anni, a patto di avere un reddito inferiore a otto mila euro annui. In tale circostanza l’esonero spetta per tutto anno se si compie 75 anni entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento. Se il compimento del 75esimo anno avviene nel periodo compreso dal 1° febbraio al 31 luglio dell’anno di riferimento, invece, si ha diritto all’esonero solo per il secondo semestre.