Andare in pensione a 64 anni nel 2024 significa che la platea dei soggetti interessati è quella dei nati nel 1960. Per questi soggetti si aprono le maggiori possibilità di pensionamento oggi in vigore, dato che a 64 anni di età si può rientrare in diverse misure di pensionamento anticipato. La pensione anticipata nel 2024 per i nati nel 1960 offre diverse prospettive di realizzazione.

Adesso vedremo come e con quali misure si possono sfruttare queste opzioni. In risposta ai tanti lettori nati nel 1960 che cercano di andare in pensione entro la fine del 2024, ecco una nostra dettagliata guida.

Questa potrebbe essere utile a quanti, intimoriti dalle notizie che arrivano riguardo alla riforma delle pensioni, che potrebbe essere contributiva e quindi penalizzante, cercano di andare in pensione il prima possibile.

Nati nel 1960 in pensione, ecco come è possibile anche con 20 anni di contributi

Molti contribuenti nati nel 1960 possono ambire ad andare in pensione subito, anche nel 2024. Ad esempio, partendo dalla pensione anticipata ordinaria, ma andando a finire con scivoli in base al lavoro svolto, agevolazioni per le donne e in alcuni casi per gli invalidi.

Partiamo dall’unica misura esistente che ha nei 64 anni di età quella minima per accedere alla quiescenza. Parliamo della pensione anticipata contributiva che riguarda quanti sono nati nel 1960 e rispettano i requisiti previsti che nello specifico sono:

  • 64 anni di età da compiere tra il primo gennaio ed il 31 dicembre del 2024;
  • 20 anni di contributi da completare tra il primo gennaio ed il 31 dicembre del 2024;
  • primo contributo versato, a prescindere dalla tipologia, dopo il 31 dicembre 1995.

A questi requisiti ordinari si aggiungono quelli collegati all’importo minimo della pensione da raggiungere che nel 2024 sono stati aumentati in maniera netta rispetto al passato. Infatti, per avere accesso alla pensione anticipata contributiva bisogna:

  • ottenere una pensione di importo non inferiore a 3 volte l’Assegno sociale;
  • ottenere una pensione di importo non inferiore a 2,8 volte l’Assegno sociale per lavoratrici con un figlio avuto o a 2,6 volte l’Assegno sociale per lavoratrici con più di un figlio avuto.

Pensione anticipata ordinaria anche per i nati nel 1960

La pensione anticipata contributiva è una variante della pensione ordinaria che riguarda coloro che hanno iniziato a versare solo dopo l’ingresso della riforma Dini nel nostro sistema pensionistico.

E fa parte del novero delle misure che rientrano nelle pensioni anticipate ordinarie che invece si centrano con:

  • almeno 42,10 anni di contributi per gli uomini;
  • almeno 41,10 anni di contributi per le donne;
  • non meno di 35 anni di contributi effettivi da lavoro.

Come è evidente, si tratta di una misura che non prevede alcun limite di età e pertanto, anche i nati nel 1960 con i loro 64 anni di età possono prenderla.

Ecco quando bastano 41 anni di contributi.

Senza limiti anagrafici è anche la pensione con Quota 41 per i lavoratori precoci. In questo caso i requisiti da centrare se parliamo di soggetti nati nel 1960 sono:

  • almeno 41 anni di contributi;
  • almeno 35 anni di contributi effettivi da lavoro;
  • almeno un anno versato prima dei 19 anni di età, cioè del 1979 per i nati nel 1960.

Per entrare in pensione con la Quota 41, oltre ad essere precoci e ad aver versato contributi con le soglie prima citate, serve rientrare in una di queste 4 categorie che sono:

  • addetti al lavoro gravoso;
  • caregiver;
  • invalidi civili;
  • disoccupati involontari.

Un’altra chance che hanno i nati nel 1960 che hanno 41 anni di contributi e non rientrano nelle caratteristiche di lavoro precoce (non hanno i 12 mesi prima dei 19 anni di età) o nelle 4 categorie prima citate, passa da Quota 103. Per la quale però insieme ai 41 anni di contributi di cui 35 effettivi, serve arrivare almeno a 62 anni di età (i nati nel 1960 rientrano).

APE sociale per i nati nel 1960 ma non solo

Se si parla di misure che circoscrivono la platea dei potenziali beneficiari a determinati contribuenti, non si può non citare l’Anticipo Pensionistico Sociale, meglio noto come APE sociale.

Una misura che per età si sposa bene ai nati nel 1960. Soprattutto a chi non raggiunge gli oltre 40 anni necessari come contribuzione per le pensioni anticipate ordinarie o per quelle dei precoci e di Quota 103. Le categorie a cui si applica la misura sono le stesse di Quota 41 per i precoci. Per l’APE sociale servono però requisiti diversi e cioè:

  • almeno 30 di contributi per invalidi, disoccupati e caregiver;
  • almeno 36 anni di contributi per addetti al lavoro gravoso;
  • minimo 63,5 anni di età.

Tutti gli altri canali di uscita agevolata nel 2024 per i nati nel 1960

Anche per i nati nel 1960 a 64 anni di età si può andare in pensione con lo scivolo usuranti. Si tratta di una misura destinata però solo a:

  • addetti al lavoro usurante;
  • conducenti dei bus e dei mezzi di trasporto pubblico;
  • lavoro notturno;
  • addetti alla linea a catena.

Per andare in pensione con questo scivolo, i requisiti da centrare sono assai favorevoli sia come età che come contribuzione. Infatti è necessario avere:

  • almeno 61,7 anni di età;
  • almeno 35 anni di contributi versati;
  • quota 97,6 completata (e per chi è nato nel 1960 a 64 anni è scontato).

Ancora meglio dal punto di vista dei requisiti è la possibilità di uscire dal lavoro a 64 anni con riduzione della capacità lavorativa specifica per il lavoro svolto da un lavoratore. Parliamo della pensione anticipata di vecchiaia per invalidità pensionabile. Infatti la misura prevede solo 20 anni di contributi e possono accedervi già a 61 anni tutti i lavoratori maschi. Le donne godono del vantaggio di poter uscire dal lavoro, sempre con 20 anni di contributi, già a 56 anni con questa misura. L’invalidità pensionabile deve essere pari almeno all’80%.

Per le donne classe 1960: cosa fare per la quiescenza nel 2024

Se si parla di vantaggi per le donne, la pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile non è l’unica misura che le favorisce.

Perché anche le lavoratrici nate nel 1960 possono sfruttare Opzione Donna. Chi al 31 dicembre 2023 aveva già maturato 35 anni di contributi, può andare in pensione con questa misura nel 2024. Infatti, sempre al 31 dicembre 2023 bisognava avere completato 59, 60 o 61 anni di età in base alle categorie a cui la misura si rivolge. Non tutte le lavoratrici possono sfruttare Opzione Donna, infatti la misura è destinata solo a:

  • caregiver;
  • invalide;
  • licenziate o in aziende con tavoli di crisi aperti al Ministero del Made in Italy.

Però è altrettanto vero che per le nate nel 1960, se i 35 anni di contributi sono stati maturati prima del 2022, c’è la concreta possibilità di andare in pensione con Opzione Donna senza limiti di platea. Prima del 2023, potevano andare in pensione le lavoratrici dipendenti con 58 anni di età e le autonome con 59 anni di età. E il diritto per chi ha completato i requisiti prima del 2022 si conserva ancora oggi.