Cambiano i termini di pagamento della Naspi. L’indennità di disoccupazione che è pagata dall’Inps non subirà più la riduzione del 3% al mese dell’assegno. Questo almeno fino a fine anno, poi si vedrà.

Lo prevede il decreto Sostegni bis (numero 73 del 2021) con il quale il governo ha previsto la sospensione temporanea del taglio periodico dell’assegno Naspi. Una misura per aiutare coloro che sono in disoccupazione e percepiscono mensilmente l’indennità dall’Inps.

Il pagamento della Naspi

Come noto, l’indennità Naspi è pagata dall’Inps per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni.

Per la durata non sono computati i periodi di contribuzione che hanno già dato luogo a erogazione economiche di disoccupazione.

La misura della Naspi è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni. L’assegno è corrisposto mensilmente per i primi tre mesi, poi subisce una riduzione progressiva del 3% a partire dal quarto mese fino alla fine del periodo indennizzabile.

Il decreto Sostegni bis ha bloccato questo decalage fino alla fine dell’anno. In pratica è operata una sospensione della riduzione del 3% per consentire ai beneficiari di disporre di maggiori risorse economiche in questo particolare periodo di emergenza.

La sospensione

La sospensione del decalage, in buona sostanza, comporta la cristallizzazione dell’importo Naspi in pagamento al 26 maggio 2021. Non solo, saranno disapplicati i decrementi mensili fino a fine anno per tutte le indennità che decorrono dall’1 giugno al 30 settembre.

Il decremento non interessa la contribuzione figurativa che l’Inps riconosce all’assicurato. Pertanto nulla cambia in relazione alla copertura contributiva spettante all’assicurato anche con riduzione dell’importo pagato.

Dal prossimo anno, però, la riduzione del tre per cento sull’assegno Naspi riprenderà a decorrere regolarmente. Le riduzioni non applicate durante il periodo di sospensione saranno quindi recuperate tutte insieme a partire dal 1 gennaio 2022.

Così, l’importo Naspi ancora in godimento è decurtato in misura maggiore calcolando la somma dei periodi in cui la Naspi non è stata ridotta.

Le altre modifiche

La sospensione della riduzione dell’assegno non riguarda la Dis-Coll, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori iscritti alla gestione separata Inps. A differenza della naspi, la Dis-Coll è corrisposta mensilmente per una durata massima di sei mesi.

Le disposizioni del decreto Sostegni bis si abbinano agli altri interventi sulla Naspi predisposti lo scorso anno al fine di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. A tal proposito, merito si ricorda che è stato ampliato di ulteriori 60 giorni il termine di decadenza di 68 giorni per la presentazione della domanda di Naspi, decorrenti dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Sono inoltre sospesi per due mesi, a partire dal 17 marzo 2020, le misure di condizionalità e i relativi termini previsti per i percettori di Naspi. Regole che condizionano l’erogazione delle indennità alla regolare partecipazione alle iniziative di attivazione lavorativa nonché ai percorsi di riqualificazione professionale proposti dai Servizi competenti.

Infine, sulla base di quanto previsto dai precedenti interventi del governo, la fruizione delle indennità di disoccupazione Naspi, terminate nel periodo compreso tra il 1° marzo 2020 e il 30 aprile 2020sono state prorogate di 4 mesi. Mentre la fruizione delle medesime indennità in scadenza tra il 1° maggio 2020 e il 30 giugno 2020sono state prorogate di 2 mesi.