Anche i Carabinieri avranno la possibilità di farsi una pensione integrativa. E’ nato a Milano il fondo pensionistico per i carabinieri del SIM (sindacato italiano militari) che dovrebbe fare da apripista alla previdenza integrativa di tutto il personale delle forze armate. Comparto della pubblica amministrazione finora sprovvisto di una forma dedicata alla previdenza complementare. Il progetto è stato presentato dal sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon che ha sposato l’iniziativa nata per aiutare i carabinieri ad affrontare una pensione più serena.

Come noto, anche per i militari dell’Arma le pensioni future, calcolate sempre più con il sistema contributivo, saranno più magre rispetto ai loto predecessori. Da qui la necessità di intervenire con forme di assistenza complementare mediante l’adesione degli iscritti al SIM al fondo aperto che si chiamerà “Fondo Pensione Insieme”. L’operazione previdenziale – si legge in una nota – sarà gestita dal gruppo Aon Italia, consulente per la gestione dei rischi e dei programmi assicurativi.

Come funziona il fondo pensione per i Carabinieri

L’adesione al Fondo pensione Insieme in futuro non sarà riservato solo ai Carabinieri essendo di tipo aperto. Potranno aderirvi anche le altre forze del personale militare del comparto Difesa e Sicurezza. Serviranno ancora specifici accordi aziendali prima che si possa passare alla sottoscrizione vera e propria del fondo, ma è solo una questione di tempo ormai.

Come per la generalità dei fondi pensione, i Carabinieri potranno aderire alla previdenza integrativa sottoscrivendo una linea di investimento fra sette disponibili con possibilità di cambiare liberamente da una all’altra in qualsiasi momento. La propria posizione previdenziale sarà alimentata con la contribuzione derivante dal Tfs (trattamento di fine servizio) accantonato annualmente.

Al momento del pensionamento – si legge in una nota – si potrà scegliere tra una rendita vitalizia, una rendita certa per 5 o 10 anni e successivamente vitalizia, una rendita reversibile a favore di un beneficiario designato, una rendita con contro assicurazione (cashback) che consente di tutelare anche i propri cari e una rendita che raddoppierà in caso di non autosufficienza.

Vantaggi e svantaggi

Fra i vantaggi dell’adesione al Fondo Pensione Insieme vi è sicuramente quello di poter beneficiare di una rendita certa al momento del pensionamento da integrare alla pensione pubblica. Così come la possibilità di ottenere benefici fiscali durante i versamenti e al momento della decorrenza della rendita, così come previsto dalla normativa vigente.

I Carabinieri, però, devono essere altresì consapevoli che aderendo al Fondo Pensione si espongono a rischi di mercato tutt’altro che trascurabili. Se il Tfs offre un rendimento certo, benché limitato, durante il corso della carriera, il fondo pensione può anche subire perdite pesanti a causa dell’andamento altalenante dei mercati finanziari la cui volatilità è aumentata molto negli ultimi anni.

Nonostante non se ne parli più, è opportuno ricordare il crash recente dei fondi pensione del 2022 a causa dell’impennata dell’inflazione. In un solo anno le varie gestioni si sono divorate mediamente il 10% dei rendimenti con perdite di capitale importanti a livello generale. In Gran Bretagna, dove i lavoratori risultano più espsoti coi fondi pensione, la Banca d’Inghilterra è dovuta intervenire in fretta e furia per evitare il peggio. Ma per i lavoratori i vantaggi accumulati nell’arco di un decennio si sono volatilizzati in poco tempo con ripercussioni negative sui rendimenti promessi dai vari gestori.

Riassumendo…

  • Nasce a Milano il Fondo Pensione Insieme dedicato ai Carabinieri del SIM.
  • Il Fondo prevede sette linee di investimento e diverse forme di rendita finale.
  • Vantaggi e svantaggi rispetto al rendimento offerto dal trattamento di fine servizio.