A chi non è capitato di rischiare (o prendere) una multa per seguire il navigatore che dà evidentemente indicazioni stradali basandosi su mappe non aggiornate? In questi casi la colpa è comunque dell’automobilista?

104 volte in ZTL: multa di 13 mila euro per due genitori che portano il figlio a scuola

In queste ore sta facendo il giro del web la storia incredibile di una famiglia cinese multata a Brescia per aver commesso per ben 104 volte in due mesi la stessa infrazione. Fidandosi del navigatore i due genitori alternatisi alla guida per portare il figlio a scuola sono entrati per oltre cento volte in una zona a traffico limitato senza il permesso richiesto.

Totale multa: 13.300 euro.

In realtà i due coniugi avevano ottenuto il permesso per portare il figlio alla scuola elementare “Tito Speri” in via Trieste ma proprio il navigatore li ha indotti in errore, facendoli passare continuamente dalla Ztl sbagliata e determinando così l’accumularsi delle contravvenzioni.

La vicenda mi ha ricordato quando, guidando dentro Napoli, mi sono ritrovato di fronte ad una scalinata nei quartieri spagnoli con la voce del navigatore che continuava a ripetermi “prosegui dritto”. Ovviamente in quel caso era chiaro che le mappe non fossero aggiornate o che il segnale gps si fosse perso dentro i vicoli stretti. E di certo non ho provato a salire i gradino con la mia macchina. Ma a chi non è capitato di seguire il navigatore in una strada contromano o in una ztl? Nei migliori dei casi ci si accorge in tempo dell’errore. Ma non sempre è così, come hanno imparato a loro spese questi due genitori. E in questi casi di chi è la colpa?

Si può contestare una multa se l’errore è “colpa” del navigatore?

A proposito di utilizzo del navigatore in auto, spesso abbiamo risposto a quesiti circa la possibilità di contestare una multa per uso del cellulare alla guida.

Questa volta la prospettiva è diversa: di chi è la colpa se l’infrazione è determinata dalle indicazioni del gps?

Ora, volendo applicare il buon senso, è evidente che i due automobilisti fossero in buona fede. Ma purtroppo l’applicazione della legge non ammette ignoranza e non tiene conto del buon senso ma dei fatti. E il fatto che le indicazioni del navigatore fossero sbagliate non può essere un alibi. Il sistema tecnologico ha evidentemente fatto il suo dovere segnalando l’itinerario più breve. Da valutare se le indicazioni vocali hanno specificato che si trattasse di una zona ztl. Probabilmente si ma i due malcapitati erano convinti di avere il permesso valido.

Riassumendo…

  • una coppia cinese a Brescia ha accumulato oltre 13 mila euro di multa per la stessa contravvenzione: passaggio in zona ZTL senza permesso (anzi più esattamente con permesso sbagliato)
  • l’errore è stato determinato per ben 104 volte per seguire le indicazioni del navigatore
  • dare la colpa al gps non basta per evitare la multa