Gennaio non è solo il mese che segna l’inizio del nuovo anno fiscale. È anche quello dei ritardatari di qualche adempimento dell’anno precedente. Ci riferiamo, ad esempio, a chi doveva e non ha presentato (per tempo ordinario) il Modello 770/2023 (anno d’imposta 2022).

Obbligati all’adempimento dichiarativo erano, entro il 31 ottobre 2023, i sostituti d’imposta (datori di lavoro) che, nell’anno d’imposta 2022, hanno corrisposto:

  • somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte su redditi di capitale;
  • compensi per avviamento commerciale;
  • contributi ad enti pubblici e privati;
  • riscatti da contratti di assicurazione sulla vita;
  • premi, vincite ed altri proventi finanziari ivi compresi quelli derivanti da partecipazioni a organismi di investimento collettivo in valori mobiliari di diritto estero;
  • utili e altri proventi equiparati derivanti da partecipazioni in società di capitali, titoli atipici, e redditi diversi;
  • somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte.

Il sistema sanzionatorio

Chi era obbligato e, entro il 31 ottobre 2023, non ha fatto l’adempimento, va incontro ad ammende.

La legge sulle sanzioni (art. 2 D. Lgs. 471/1997) per il Modello 770 prevede le seguenti (ordinarie):

  • in caso di ritenute NON versate e omesso 770, la sanzione è dal 120% al 240% delle ritenute non versate, con un minimo di 250 euro;
  • in caso di ritenute versate e omesso 770, la sanzione è da 250 euro a 2.000 euro.

Si va ad aggiungere, poi, la sanzione di 50 euro per ogni percipiente (lavoratore/collaboratore) non indicato.

A ogni modo, tutte le citate sanzioni si riducono alla metà se l’adempimento dichiarativo è fatto entro la scadenza del 770 riferito al periodo d’imposta successivo.

Modello 770/2023 con 25 euro per i ritardatari di gennaio

Prima di arrivare alle sanzioni piene di cui al precedente paragrafo, tuttavia, è possibile rimediare entro i primi 90 giorni alla mancata presentazione del 770. In tal caso di parla di dichiarazione “tardiva”.

Questo significa che coloro che, obbligati, non hanno presentato il Modello 770/2023 (anno d’imposta 2022) lo potranno presentare entro 90 giorni successivi, ossia entro il 29 gennaio 2024.

La tardività non è esente da conseguenze sanzionatorie. In tal caso, si tratta di una sanzione super ridotta e pari a 25 euro (da pagare con F24 utilizzando il codice tributo 8911).

Il 29 gennaio 2024 è l’ultima chance per rimediare all’omissione. Dopo non si potrà fare più nulla, nel senso che si dovrà solo aspettare che il fisco irroghi l’ammenda piena. In tal caso, tuttavia, presentando il 770/2023 oltre il 29 gennaio 2024 ma entro il 31 ottobre 2024 (scadenza Modello 770/2024 per l’anno d’imposta 2023), si riceverà una sanzione dimezzata rispetto a quella che si avrebbe dopo il 31 ottobre 2024.

Riassumendo…

  • la scadenza ordinaria del Modello 770/2023 (anno d’imposta 2022) era il 31 ottobre 2023
  • chi lo invia dopo il 31 ottobre 2023 ma entro il 29 gennaio 2024 può ravvedersi pagando la sanzione di 25 euro
  • inviandolo dopo il 29 gennaio 2024 l’Agenzia Entrate sarà legittimata ad irrogare la sanzione piena.