Primi controlli sulla dichiarazione dei redditi 730/2019 in arrivo. Con la circolare 207079 del 19 giugno 2019, l’Agenzia delle Entrate ha fissato i criteri per l’individuazione degli elementi di incoerenza delle dichiarazioni dei redditi con esito a rimborso, nonché le modalità di cooperazione finalizzata ai controlli preventivi. Si tratta di forme di controllo preventivo che scattano in automatico sulla base di criteri di incoerenza fra dichiarazioni trasmesse e i dati già in possesso dall’Agenzia delle Entrate.

I controlli del fisco

Tali controlli vengono già effettuati dall’Agenzia delle Entrate dal 2016, ma oggi, grazie al volume di informazioni di cui dispone nei propri archivi, il fisco ha affinato le armi per individuare situazioni critiche.

Laddove il contribuente chiederà un rimborso ai fini Irpef superiore a 4.000 euro, l’agenzia delle Entrate può effettuare controlli preventivi, in via automatizzata o mediante verifica della documentazione giustificativa, entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, o dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine.

Gli elementi di incoerenza

Tali controlli da oggi sono estesi anche alle dichiarazioni che fanno emergere vistosi scostamenti fra quanto dichiarato dal contribuente e i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Sono considerati elementi di incoerenza delle dichiarazioni dei redditi modello 730/2019 con esito a rimborso anche la presenza di situazioni di rischio individuate in base alle irregolarità verificatesi negli anni precedenti. Infine, il nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, stabilisce che l’effettuazione della verifica preventiva avviene con modalità di cooperazione con l’INPS poiché si prevede che l’Istituto riceva direttamente dai CAF e dai professionisti abilitati i risultati contabili relativi alle dichiarazioni presentate dai contribuenti.

La lettera di compliance

Qualora il fisco individua dichiarazioni sulla precompilata 730/2019 palesemente discordanti con i dati in suo possesso, l’Agenzia delle Entrate invierà al contribuente una lettera dove si chiede di verificare l’esattezza delle informazioni inserite ed eventualmente esibire la documentazione giustificativa.

Nel frattempo, verrà bloccato il rimborso Irpef spettante. Si tratta di lettere di compliance che non pregiudicano la correttezza e la buona fede del contribuente, ma tendono ad avvisarlo che, in caso di errore, scatteranno le sanzioni.

Cosa deve fare il contribuente

Poiché la possibilità di modificare o annullare il modello precompilato 730/2019 è scaduta il 20 giugno scorso, Il contribuente che è stato avvisato dall’Agenzia delle Entrate sulla incoerenza della dichiarazione, avrà ancora la possibilità di intervenire per modificare i dati entro il 20 settembre 2019 mediante applicazione web, mentre potrà essere presentata una dichiarazione integrativa entro il 25 ottobre. Nel frattempo il rimborso spettante verrà sospeso fino al ricevimento della conferma o della modifica della dichiarazione precompilata.

Il controllo preventivo del fisco

Sostanzialmente con questa nuova procedura il fisco tende a bloccare i rimborsi sospetti sopra i 4.000 euro e tutti quelli di importo inferiore che scaturiscono da verifica automatizzata in base a criteri di incoerenza. Il rimborso spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo è erogato dall’Agenzia delle Entrate non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, o dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine. Gli avvisi non saranno emessi per coloro che presentano una dichiarazione dei redditi 730/2019 a debito (ma saranno comunque soggetti a controlli successivi qualora siano state apportate modifiche alla precompilata) o accettano la dichiarazione precompilata senza apportare modifiche.