La pensione dei militari resta uno dei privilegi del nostro ordinamento previdenziale. E nulla cambierà fino alla fine del prossimo anno quando saranno adottate riforma che potrebbero coinvolgere anche gli appartenenti acl comparto Difesa e Sicurezza. Anche se toccare la categoria è sempre stato un tassello dolente da parte dei governi.

Ciò premesso, per i militari e le forze di polizia i requisiti per accedere alla pensione ordinaria non sono cambiati da anni. Nemmeno con la riforma Fornero. Così come per la pensione di anzianità alla quale si può accedere anche a 54 anni di età (caso sempre più raro).

La pensione ordinaria dei militari

Come noto, il personale militare e appartenete alle forze di polizia, ivi inclusi i vigili del fuoco, accedono alla pensione ordinaria al raggiungimento dell’età ordinamentale. Questa è fissata per la generalità dei lavoratori a 60 anni con almeno 20 anni di contributi.

Il limite ordinamenale – ricordiamo – è variabile in base al grado ricoperto dal militare in servizio e arriva fino a 65 anni per i massimi livelli (generali e dirigenti di Polizia). Per tutti non è previsto l’adeguamento alla speranza di vita come per la generalità dei lavoratori, anche se il legislatore ha più volte tentato di equiparare il meccanismo adottato per tutti.

La riforma delle pensioni in discussione al Ministero del Lavoro non dovrebbe intervenire sui requisiti acquisiti per il pensionamento dei militari. Tuttavia nel mirino, da qualche anno, ci sarebbero le pensioni di anzianità che tenderanno a scomparire col tempo. Si tratta di una questione di costi, ma anche di età: la vita media si è allungata e mandare i militari in pensione troppo presto è oggi diventato ingiusto al cospetto della generalità dei lavoratori.

Uscite anticipate e di anzianità

Al momento, per lasciare in anticipo il servizio, il personale militare e di polizia può accedere alla pensione di anzianità. Prerogativa che non è stata modificata nel 2011 dalla riforma Fornero.

Per questo servono:

  • 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica;
  • età anagrafica di 58 anni e aver maturato almeno 35 anni di contributi;
  • età anagrafica di 54 anni se entro il 31 dicembre del 2011 è stata raggiunta la massima anzianità contributiva corrispondente all’aliquota dell’80%.

La pensione, così ottenibile, è corrisposta dopo 12 mesi dalla maturazione dei requisiti (finestra di uscita).

Nell’ambito della riforma pensioni 2024, in fase di studio, il governo avrebbe intenzione di rivedere questa forma di uscita anticipata per i militari. D’altra parte il regime delle pensioni di anzianità sono ormai una cosa anacronistica nell’ambito delle regole generali adottate anche dagli altri Stati europei.