Mercato immobiliare a due facce nel 2020, l’anno dello scoppio della pandemia. Le compravendite di case sono crollate nel primo trimestre e sono timidamente risalite nel secondo. Anche i prezzi si sono mossi alla stessa maniera.

La risalita delle compravendite del mercato immobiliare nella seconda metà del secondo semestre 2020 non sono però state sufficienti a recuperare il tonfo della prima parte dell’anno. Di conseguenza i rendimenti delle case sono saliti.

Mercato immobiliare resta pessimista

Più nel dettaglio – dice Bankitalia – le compravendite di immobili residenziali nel 2020 hanno fatto registrare una variazione è stata negativa del 7,6%.

I prezzi hanno continuato a salire solo moderatamente fermandosi quest’anno.

Secondo Bankitalia, nel rapporto sulla stabilità finanziaria, le prospettive del mercato sono incerte. Le attese degli operatori del mercato immobiliare, sono migliorate rispetto al 2020, ma restano prevalentemente pessimiste.

Immobiliare, rendimenti in salita

Dal punto di vista dei rendimenti si può notare come i rendimenti offerti dagli immobili siano cresciuti in tutti i segmenti. È quanto emerge da una analisti condotta da Idealista, che mette in relazione i prezzi di vendita e di locazione di diversi prodotti immobiliari.

I locali commerciali (negozi) rimangono l’investimento più profittevole con una redditività lorda dell’11,4%, rispetto all’11,1% di 12 mesi fa (in calo dello 0,4 %rispetto al trimestre scorso). Acquistare un ufficio per metterlo a reddito – spiega Idealista –  rende l’8,6%. Mentre la redditività delle abitazioni si attesta al 7,5%, in aumento di 6 punti base rispetto al primo quadrimestre del 2020. I box si fermano al 6,5%.

Le città più redditizie

Ma dove investire nel settore immobiliare? Quali sono le città più redditizie in Italia? Secondo lo studio di Idealista, Biella è la città più profittevole, con un ritorno del 9,7%. A seguire Siracusa con il 9,4%, Vicenza (8,6%) e Novara (8,5%).

Al contrario, i rendimenti più bassi nel Paese sono quelli dei proprietari di Venezia (3,7%), seguiti quelli di Siena e Massa (entrambe 4,2%), Firenze (4,5%) e Bolzano (4,5%).

La città simbolo per il mercato immobiliare, Milano, precipita al 5,3%. Prima dello scoppio della pandemia, i rendimenti del capoluogo lombardi erano arrivati al 7%. Mentre le altre grandi metropoli hanno tenuto, crescendo addirittura, rispetto al primo trimestre del 2020, come nel caso di Torino (6,2%), Napoli (6%) e Roma (5,6%).

Commerciale rende più del residenziale

I rendimenti degli immobili commerciali evidenziano risultati migliori. I dati elaborati da Idealista vedono Ferrara (16,9%) e Mantova (16,7%) primeggiare in questo particolare segmento davanti Varese (15,8%), Latina (15,1%) e Milano (15%).

Redditività superiori alla media, dall’11% al dal 14,3% si evidenziano in altri grandi centri urbani come Asti o Cagliari. In questa fascia troviamo anche Napoli e Roma, con una redditività rispettivamente del 12,3% dell’11,7%. Rendimenti più bassi per Trani (7,9%), Andria (8 %), Salerno (8,2%) e Forlì (8,7%).

Per quanto riguarda gli uffici, i rendimenti più interessanti li ottengono i proprietari di Pistoia e Latina, rispettivamente con una redditività lorda dell’11,7% e dell’11,1%. Seguono Perugia e Ferrara con l’8,7%), quindi Livorno, Udine e Prato con l’8,6%. A Milano la redditività nel mercato immobiliare scende al 7,6%, contro l’8,2% di Napoli e il 7,6% di Roma. Sul fronte opposto troviamo i rendimenti di Bari (5,6%), Pisa (6,1%), Trento e Bergamo (entrambe 6,5%). Il mercato degli uffici non è uniforme come quello di altri prodotti, quindi è impossibile al momento ottenere dati statistici per più della metà dei capoluoghi italiani.

Infine, cresce anche il rendimento dei box e dei posti auto con un incremento di 0,2 punti base rispetto a marzo 2020, stabile rispetto al trimestre precedente. In questo caso Bologna (6,7%) guida davanti a Roma (6,4%), Milano e Torino (entrambe al 6%). A Napoli il tasso di ritorno si ferma al 4,8%, mentre nella parte più bassa del ranking staziona Genova con un rendimento del 3,9%.