Mi chiamo Claudia, ho trentasei anni e gestisco, con il mio compagno, un pub birreria in provincia di Milano, da quasi dieci anni. 
Lavoro dalle 17:00 alle 5:00, se non fino alle 7:00, dal martedì alla domenica. Lavoriamo molto. Io prevalentemente sono in cucina, ma quando non abbiamo le ragazze di sostegno, mi occupo anche di sala, esterno e bancone. Faccio personalmente anche le pulizie. Mi occupo di ogni cosa, in realtà! 
So che la gravidanza è soggettiva. Purtroppo, io sono un soggetto a rischio. Ho l’ovaio policistico, quindi la possibilità  d’aborto e’ parecchio elevata.
Cosa potrei fare per cercare di salvaguardare entrambe le cose? 

La sindrome dell’ovaio policistico dà diritto alla domanda di maternità anticipata per gravidanza a rischio?

Come ha giustamente osservato la nostra lettrice, ogni gravidanza è a sé.
A volte possono subentrare fattori, interni o esterni, che impediscono di attendere il congedo di maternità.
Nel quesito non si specifica se nel pub la lettrice lavora come dipendente o se risulta titolare.
Possono richiedere la maternità anticipata tutte le lavoratrici dipendenti o autonome facendo riferimento a quanto previsto nel decreto legislativo 151/2001, noto anche come Testo Unico sulla maternità e sulla paternità (e oggetto di successivi aggiornamenti).

Le ipotesi in cui la legge prevede la possibilità di richiedere la maternità anticipata sono:

  • gravi complicanze della gravidanza o preesistenti forme morbose che possono aggravarsi con l’avanzare della gravidanza;
  • condizioni lavorative o ambientali che rischiano di compromettere la salute della donna o del feto;
  • mansioni di trasporto o sollevamento carichi, lavori pericolosi faticosi ed insalubri, qualora la lavoratrice non possa essere trasferita ad altre funzioni.

La sindrome dell’ovaio policistico, aumentando il rischio di aborto soprattutto dopo i 35 anni, rientra nel primo dei punti in elenco.

La decisione in merito alla condizione di gravidanza a rischio spetta in ogni caso alla Asl Direzione territoriale del Lavoro.

Per la domanda di maternità anticipata nel 2019 sono richiesti i seguenti documenti:

  • certificato di gravidanza;
  • attestazione medica del ginecologo che certifica la gravidanza a rischio;
  • documento di riconoscimento in corso di validità.

Durante la maternità anticipata per gravidanza a rischio, la lavoratrice percepirà lo stipendio in base alle stesse regole previste per il congedo ordinario: la retribuzione è per l’80% a carico dell’Inps e può essere integrata del 20% dal datore di lavoro.

Per approfondire leggi anche:

Gravidanza a rischio: si è sempre esenti dalla visita fiscale?

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Non si forniscono risposte in privato.”